Free parking camper Parcheggio gratuito camper
Which occasional camper, on the occasion of the festival of Parma ham in conjunction with the exhibition of the camper 2013 will put has provision of lords motorhome parking spaces to those attending to "magna crack" at the farm Ciato. www.ciato.it
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Travel on the road of Parma ham with the farm Ciato
To better meet the needs of tourists Ciato has partnered with www.cavalbertoilari.it ham in Langhirano, so that no one can say "I was on the land of ham and I could not see how it works".
Guests of our farm has secured a visit to the ham for every day of the week and a 5% discount on any purchase, while the tasting is done at a cost of €. 5.00 (24 months and ham sandwich with a glass of wine from the hills - white or red -) and free for children under 10 years. To take advantage of discounts for our guests will be enough to show up with our pax. All this fits in with our philosophy of hospitality in a relationship with the people because we believe human relationships a true value that is added to the usual discounted services to make your trip a unique experience and relevant.
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Settembre a Parma: festival del prosciutto e del camper
Sei tornato dalle ferie o devi ancora partire?, ti va di vivere un fine settimana o di fare le tue vacanze in un posto tranquillo ma nel medesimo tempo pieno di eventi nel territorio?. Non hai scelta, devi prenotare all’agriturismo Ciato di Parma, l’unico riconosciuto con quattro margherite. Guardalo in modo virtuale: http://www.youtube.com/watch?v=4yvRILoWiro
Da qui puoi partire anche in bicicletta e ti trovi in un mondo di avventure perché a Parma dal primo settembre succede di tutto. Parma e territorio; “festival del prosciutto”, con spettacoli attrazioni, finestre aperte, all’interno del quale ci trovi protagonisti.
Parma città: Teatro Regio dal 30 settembre al 31 ottobre “Festival Verdi” tutto dedicato al bicentenario del maestro per la soddisfazione dei musicomani, inoltre alla “casa della musica” sino al 31 di dicembre “Verdi il volto musicale dell’Italia” Forma e significato dell’immagine del maestro, ma è anche l’occasione per visitare i posti dove vissero personaggi come Maria Luigia, il genio di Toscanini, il Correggio, G. Verdi e uno dei giornalisti scrittori più tradotti come Guareschi autore del “Don Camillo”.
Poi le fiere di Parma che proprio a settembre (14-22) mettono in scena la più importante manifestazione italiana del caravanning e del turismo en plein air; tutti i più grandi produttori europei di caravan e camper, di componenti e accessori, ed una sezione dedicata al turismo.
Inoltre gli appassionati di vino possono dilettarsi fra le tante offerte che le cantine della valParma offrono, vendemmia, pigiatura ma soprattutto degustazioni, ed in più se desideri fuggire dalla nostra aia, nelle ultime serate d’estate molte sono le feste paesane del territorio che salutano l’estate con musica ed enogastronomia.
Cosa aspetti prenota subito per una vacanza o un fine settimana diverso, dove i prezzi sono contenuti, ma le opportunità debordano. http://www.ciato.it/contatti.php?lang=ita
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Agriturismo Ciato ricorda il 600? anniversario di Petrus Maria Rossi
Spesso parliamo del castello di Torrechiara e dei circa, a quel periodo, 40 castelli su territorio parmense dei Rossi, mentre è passato inosservato il suo 600° anniversario. 25/03/1413. I castelli erano per Pier Maria Rossi uno dei suoi hobby preferiti; alcuni li ha ereditati, altri li ha conquistati con la forza, altri ancora li ha fatti costruire o ricostruire. molti non esistono più. Il castello per lui non era solo una roccaforte utile per presidiare il territorio e un segno di potere; gli piaceva progettarli, arricchirli di affreschi di statue e decorazioni; ancora oggi alcuni di questi: Torrechiara, Roccabianca, San Secondo, Felino costituiscono un prezioso patrimonio culturale e un rilevante richiamo turistico.
Petrus Maria, figlio di Pietro Maria (1374 – 1438), conte di San
Secondo, Berceto e Corniglio, e di Maria Giovanna Cavalcabò, figlia del
marchese Ugolino, signore di Viadana, nasce a Berceto (PR) il 25 marzo 1413. E’ protagonista della storia parmigiana del Quattrocento, valoroso guerriero, uomo colto, protettore delle arti, conosceva bene il latino, parlava disinvoltamente francese e spagnolo, amava la poesia e la musica, suonava e componeva poesie si dilettava nell’architettura accoppiando questo interesse a quello delle fortificazioni militari.
Molto devoto alla Madonna – essendo nato nel giorno
dell’Annunciazione e portandone il nome - ha posto sotto la protezione della “redemptrice” Torrechiara definita dallo stesso “rocha altiera et felice” e sulle rive del torrente Parma a due chilometri dal castello medesimo ha fondato un monastero benedettino dedicato a Santa Maria della neve.
I rapporti con la moglie Antonia Torelli sposata a soli 15 anni, di sette
anni più anziana, figlia di Guido Torelli conte di Montechiarugolo, personaggio
influente nella corte milanese avendo sposato Orsina Visconti sono stati sempre puramente formali, dal matrimonio nascono (Francesco, Giacomo, Giovanni, Bernardo, Maria Bianca, Guido, Eleonora, Donella, Roberto); a cui sembra si debbano aggiungere tre bastardi. Nel 1457 Antonia Torelli col suo seguito si ritirava a Parma nel monastero delle benedettine di San Paolo, dove morirà nel 1468. Il suo vero amore fu Bianca Pellegrini da Como, sposata col ben più anziano Melchiorre d’Arluno, la quale lascerà il
marito e si trasferirà nel castello di Roccabianca, costruito appositamente per lei tra il 1446 e il 1463. In quegli stessi anni Pier Maria ricostruiva il castello di San Secondo per farne la residenza ufficiale della famiglia e edificava il
suggestivo castello di Torrechiara tra il 1446 e il ’60, che diventava il tempio dell’amore fra lui e Bianca, la famosa camera d’oro.
Nel 1480 Ludovico Sforza detto il Moro sobillato dai Pallavicino, vedeva nel
Rossi un nemico da annientare e nel 1482 conquistava Roccabianca, Pier Maria che si trovava a San Secondo ammalato, si faceva trasportare in
lettiga a Torrechiara, scortato da cento armigeri.
Le sue condizioni peggioravano rapidamente e il 2 settembre cessava di vivere, evitando l’umiliazione della sconfitta.
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Ciato, agriturismo Parma
Ciato, agriturismo Parma, si trova a sud delle porte della città, sulla dolce pedemontana, all’inizio della Val Parma, magnifico scenario definito universalmente “valle del cibo”. La Val Parma è un connubio di paesaggi arte spazio ed ecosistema, paesaggio naturale ed espressione e testimonianza della gente che vi ha abitato e la abita tutt’ora. I prodotti alimentari che qui pigliano forma, unici al mondo, sono decantati da quando la scrittura prese il posto del racconto orale. Gente che ha saputo convivere con la natura e i suoi animali trasformando i derivati dell’allevamento in icone uniche, ancora perle e fondamento della buona cucina. E’ in val Parma dove si trova il tracciato maggiore del percorso enogastronomico, “Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma” Dolci colline ricoperte da una fitta vegetazione di vigneti, faggeti e castagneti, interrotta da antichi abitati, case rurali, castelli che si posizionano nella tranquilla natura dei luoghi: è questo lo scenario che si presenta agli occhi di chi soggiorna all’agriturismo Ciato di Parma, una scena suggestiva, rilassante, che ti porta ad aprire una porta oggi poco conosciuta, in un ambiente che di notte diventa stellato, dove la musica e solo il fruscio delle fronde mosse dal vento marino che asciuga il prosciutto, un silenzio onirico. Milioni di anni di storia geologica hanno lasciato il segno su questo territorio che oggi presenta una peculiare varietà di specie vegetali ed animali.
La Val Parma ha legato i suoi destini alla capacita imprenditoriale dei sui valligiani che dai prodotti della sua terra hanno saputo con maestria e ingegno trarne delle prelibatezze uniche: il prosciutto di Parma, il salame Felino, il Parmigiano-Reggiano la pasta e le conserve di pomodoro a cui ha dedicato i “musei del Cibo”.
Parte della valle ricalca la storica via Francigena, dove il senso del viaggio ha lo spirito del pellegrinaggio.
Schianchi Mario
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Parma: Caldo record
Qui in pianura padana dove il sole in questi giorni picchia davvero sulle teste della gente dei campi non è difficile che il cervello vada un po’ in ebollizione e surriscaldi gli animi e ti faccia sentire la voce della piazza che si pone domande ed evoca i tempi passati.
Se la discussione è animata si colora volentieri anche di qualche santo spesso chiamato a sproposito; ma al calar della sera qui in pedemontana, quando il marino scende dalle cime ondulate che hanno dignità di montagne si fa sentire più forte e le fisarmoniche provano gli accordi e la brezza si impregna di olio che frigge torta fritta nelle padelle anche gli animi si rasserenano e si riappacificano davanti ai prelibati salumi.
Per noi parmigiani la convivialità e tutto, sia essa su un prato, sotto un portico come quello dell’agriturismo Ciato, sia in un vecchio borgo dimenticato della dolce e vecchia Parma, una signora che nonostante l’età sa seguire i tempi senza trascendere in volgarità. E’ bella da gustare quando le campane suonano il vespro e il sole e meno cocente, una Parma più tranquilla e quasi assonnata, da visitare con calma in attesa dell'attimo fuggente, quando l'architettura appare nella sua luce migliore. Si dice Parma città delle biciclette, ma andresti già troppo forte, Parma va sorseggiata come la sua malvasia.
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Agriturismo Ciato a Natale avremo la cometa
Agriturismo Ciato a Natale avremo la cometa Ison, oramai è indubbio, sarà la cometa più affascinante degli ultimi 500 anni.
Sarà profetica, cosa porterà. i pareri sono discordanti.
Per saperne di più:
http://www.cometaison.it/
http://www.youtube.com/watch?v=qzAzeO1_98E
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agriturismo Ciato Parma
Adagiato nella pianura padana, a sud della città di Parma ai piedi delle prime colline dove troneggiano i castelli del Pier Maria Rossi e di Matilde di Canossa , qui si trova l’azienda agrituristica Ciato, le cui fondamenta risalgono alla stessa epoca, un’ oasi di pace situata all’interno dell’anfiteatro naturale dell’appennino Tosco Emiliano. Oggi è un resort di 26 ettari dotato di 2 camere e un appartamento, sale per meeting, parco biciclette e tanti spazi dove rilassarsi e respirare l’Emilia. All'esterno coltivazioni di diverse varietà di cereali, ortaggi e alberi da dove si può partire per percorrere le piste ciclabile, montain bike, trekking o per chi ama i motori solcare i più bei passi appenninici, dove ogni curva è uno scenario mozzafiato. Alla base di tutte le soluzioni adottate è la sostenibilità ambientale applicata in tutte le sue forme: nelle proposte a tavola, una cucina tipicamente parmense con materie prime provenienti dall’orto che si trova all’interno della fattoria dove gli ospiti possono ammirare i prodotti che verranno cucinati. Nell’orto hanno trovato posto alcune cultivar storiche come il pomodoro “panocina”, la melanzana tonda, le diverse insalate e cipolle tipiche della zona, le patate. Nel vicino frutteto si coglie frutta di stagione. Un pollaio per galline di razza autoctona, un tempo molto diffusa nella zona ed ora a rischio di estinzione, che convivono con alcuni esemplari di altri animale di bassa corte; tipico delle aziende della pedemontana. Per ritornare alla cucina tutto proviene dalla associazione di operatori della “Strada del Prosciutto e del Vino dei Colli di Parma”.di cui a settembre come consuetudine si celebra il Festival sia in città che nel territorio. Per limitare l’impatto ambientale negli ultimi mesi sono stati ridotti i rifiuti per ospite da 4,0 kg a 2,5 con una accurata gestione degli imballi dei prodotti sia alimentari che quelli dei prodotti ausiliari. Ospiti coccolati durante tutta la giornata: per coloro che desiderano fare un salto in città, si può raggiungere con il bus n° 12 , per gli amanti dell’ arte a soli 2 km la fondazione Magnani Rocca; per coloro che vogliono scoprire rocche e castelli non rimane che scegliere all’interno del circuito “castelli del ducato” per gli amanti del verde ogni passo è una sorpresa, per gli amanti della lettura, sempre pronto un calice di malvasia. E per finire perché non farsi coinvolgere dai suoni e colori delle tante iniziative delle varie comunità: cene e balli all’aperto accompagnati dalla classica fisarmonica, polche, tango, valzer e mazurche, danze tradizionali emiliano.romagnole. Una filosofia di vita che fa bene al corpo e all’anima.
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Notizie dal mondo turistico: Germania-Italia 1-0
Sebbene il 2012 non sia stato un anno facile per il turismo, la Germania ha registrato un cospicuo aumento di visitatori stranieri che la pone al secondo posto tra le destinazioni europee dopo la Spagna.
A fare balzare la Germania al secondo posto hanno contribuito in modo sostanzioso gli Italiani che nel 2012 hanno fatto registrare 3.468.347 pernottamenti con un incremento del 6.4 per cento.
I viaggi all’estero degli italiani lo scorso anno sono calati globalmente del 5 %, il numero di arrivi italiani in Germania è salito del 2,8 % con un totale di 1.581.041. Le mete preferite sono Berlino, la Baviera, il Baden-Württemberg con la Foresta Nera , Francoforte. I motivi della propensione degli italiani a visitare la Germania sono dati dall’ampia offerta di cultura, i paesaggi e l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Oggi gli operatori italiani si trovano nonostante tutto ad aumentare i prezzi per sopravvivenza; tiene invece l’agriturismo quello fatto da veri agricoltori abitati a tirare la cinghia. Per il periodo in corso all’agriturismo Ciato di Parma, in linea con altri colleghi abbiamo non solo mantenuto il prezzo, ma offerto opportunità ulteriori per comunque rendere possibile una vacanza a più soggetti. La situazione italiana oltre che imputarla ai singoli operatori, sicuramente non privi di responsabilità va anche addebitata al sistema centrale come riconosciuto dallo stesso Babbi, direttore generale dell’ente turismo : http://www.marketingdelterritorio.info/index.php/news/548-l-enit-anche-per-gli-italiani-possibile-dice-babbi-ma-manca-il-budget
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Agriturismo Parma ?Torno alla terra?
Certo, la mia è stata una scelta, da giovane svolgevo tutt’altra attività, guadagnavo bene, macchine di lusso, cene, viaggi, ma tutto questo rincorrere beni spesso inutili mi sembrava una corsa senza fine, ti allontanava dalla famiglia dall’essere uomo animale, che forse, come oggi dicono in diversi sarà colui che ci salva. L’uomo è un animale, evoluto se vuoi, ma spesso più feroce del leone e del lupo, proprio per il suo egoismo la sua tendenza all’essere supremo che rischia di mettere a rischio la sua stessa esistenza. Pensa se ci sentissimo per quello che siamo, un animale, la cui sua unica preoccupazione è procurarsi il cibo, per avere l’energia di cantare, fare l’amore, passeggiare nel bosco, nuotare nel mare o volare alto nel cielo. Pensa se invece di cementificare, creare continui nastri di asfalto che ci stressano e ci rubano un quarto del nostro vissuto, ci inginocchiassimo per coltivare il nostro cibo e godere delle meraviglie di madre natura. Ma serve veramente usurpare, rovinare questa palla meravigliosa che gira nello spazio per avere sempre di meno? Oggi anche le scuole tendono a riavvicinare i bambini alla terra, li portano in campagna, ma che sia già ordinata, già predisposta, magari gli facciamo piantare anche le piantine dell’orto; ma che ne sapranno mai da dove esce quella piantina, come mai quel fazzoletto di terra è così ben predisposto, oggi trovano tutto preconfezionato, anche l’orto di casa, al ipermercato, un concentrato spesso pieno di cose non dispensabili di cui ti inculcano il bisogno per arricchire un tuo simile. Non saranno i sindacati, ne gli impiegati burocrati, ne i magnati della grande industria a salvare il mondo, ma probabilmente quella categoria di animali un po’ bistrattata, un po’ derisa che nell’evoluzione ha continuato a coccolare la terra. C’è chi ci gioca in internet alla fattoria, si semina e si raccoglie in giornata, io all’agriturismo Ciato, spesso impreco per la stagione avversa, mi impegno per recuperare, capire il perché, seguire e assecondare la stagione, ma riesco anche a gioire, a sentirmi integrato in un sistema che cresce con me e con la forza delle mie mani e delle capacità acquisite negli errori.
Schianchi Mario
Agriturismo Ciato – Parma-.
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Parma; un giro
Parma, una città dalle aristocratiche tradizioni, capitale del ducato di Parma Piacenza Guastalla 1545 – 1859, ricco capoluogo di provincia nell'Emilia-Romagna, posto nella fertile pianura Padana; a Nord il fiume Po e a Sud la catena degli Appennini. Moltissimi i monumenti e luoghi di interesse con numerose opere d'arte che testimoniano il suo passato, famosa anche grazie ai suoi figli più illustri e agli artisti che qui hanno lasciato importanti lavori: il Correggio, Benedetto Antelami, Bottesini, il Parmigianino, il Bodoni, Verdi e Toscanini, solo per citarne alcuni. Fra le testimonianze del passato spiccano: La Cattedrale, simbolo della città, sorge nella platea ecclesiae maioris, è un’enciclopedia della città, espressione, non solo di una chiesa, ma di una civiltà in tutte le sue componenti: culturali, artistiche, architettoniche, sociali, politiche ed economiche. Il Battistero, opera di Benedetto Antelami, è il monumento più importante ed evoluto del Medio-evo in Italia, imponente nella sua struttura a pianta ottagonale in marmo rosa di Verona. Poi la Pilotta, la cittadella, i giardini ducali con il lago, le opere scultoree ed il suo palazzo, i teatri e le chiese. La mia città è nota anche per le sue antiche e rinomate tradizioni culinarie, e soprattutto per i suoi inimitabili prodotti come il Prosciutto di Parma, il Parmigiano-Reggiano ma anche per il culatello di Zibello e il salame Felino per i cappelletti in brodo, e per i vari tipi di tortelli e tortellini tipici della regione, solo per citare i primi piatti che a seconda della stagione puoi trovare ancora come si facevano un tempo all’agriturismo Ciato. http://www.ciato.it/
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Agriturismo Parma
Vallate verdi e immense, campi coltivati con cura, colline lievi.
E’ questo il paesaggio che si incontra percorrendo la “Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma”.
Un territorio che offre numerose prelibatezze gastronomiche, da assaporare in ogni spazio.
Ma non solo, incastonate nella bellezza paesaggistica, nei colori “senza tempo”, nell’aria fresca e nei vitigni delle colline parmigiane ci sono perle culturali d’eccezione.
Si possono così scoprire i castelli di Torrechiara, e Felino, la Rocca San Vitale, i Boschi di Carrega, il Parco naturale dei Cento Laghi e, come in un ritorno al passato, ripercorrere i sentieri matildici e cogliere appieno le bellezze della città di Parma. E per un soggiorno nell’assordante silenzio della campagna, fra profumi di officinali e di ortaggi del territorio non rimane che scegliere l’agriturismo Ciato, porta della val Parma e avamposto della dell’antica Crisopoli, città di Parma.
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Parma: Basilica della Steccata
La Basilica Magistrale di Santa Maria della Steccata, dal 1718 sede dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio, è un santuario mariano realizzato a Parma tra il 1521 ed il 1539 ed elevato nel 2008 al rango di basilica minore. L’ appellativo steccata deriva dal fatto che dove oggi sorge la basilica in via Garibaldi già Borgo San Barnaba esisteva a priori nel 1392 un oratorio costruito per custodire un immagine del san Giovanni Battista dipinta a fresco sulla parete esterna di una casa. Successivamente l’edificio fu sede di una confraternita dedicata alla Vergine Annunciata che si preoccupava di dare una minima dote alle fanciulle nubili e povere prive della paterna protezione. Nel tardo secolo XIV sulla facciata del medesimo oratorio fu realizzato un dipinto di una madonna con in braccio un infante in gesto di allattamento; il dipinto ben presto divento oggetto di grande devozione e si dovette procedere alla realizzazione di una staccionata di protezione e di accesso regolato e ben presto fra i parmigiani si diffuse l’epiteto “Madonna della steccata”. Nel 1521 visto il grande interessamento della popolazione e per custodire la preziosa immagine i congregati decidono di erigere un santuario. E’ il 4 aprile quando il vescovo Lodi Nicolò Urbani pone la prima pietra sul progetto degli architetti Bernardino e Giovan Francesco da Torrechiara, già direttori del cantiere della abazzia di san Giovanni. La cupola realizzata fra il 1526/1527 è opera di Antonio Sangallo, inviato dal Papa Clemente VII anche per lavori di architettura militare. Nel 1718, papa Clemente XI sottrasse il santuario alla Congregazione che l'aveva voluta per donarla al duca Francesco di Parma e Piacenza, che ne fece la sede dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio, l'ordine equestre il cui gran magistero era stato ceduto nel 1699 da Andrea Flavio Comneno ai Farnese. L'edificio è impostato su una pianta a croce greca, con bracci posti sugli assi cardinali e chiusi da quattro grandi absidi simmetriche, e tra i bracci sorgono quattro cappelle quadrangolari da sempre destinate al culto.L'edificio è impostato su una pianta a croce greca, con bracci posti sugli assi cardinali e chiusi da quattro grandi absidi simmetriche, e tra i bracci sorgono quattro cappelle quadrangolari da sempre destinate al culto. Sembra che la paternità spetti al Bramante, su quanto predisposto per san Pietro in vaticano, mentre la cupola centrale del Sangallo è invece di chiara derivazione romana.
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Parma -citt? di arte 2-
Oggi vediamo la mia città con un altro occhio elettronico postato da Franceso su: http://www.youtube.com/watch?v=wyjLPPCq_9M ma finita la visita ci incamminiamo lungo il torrente verso sud per rilassarci all'agriturismo Ciato: http://www.youtube.com/watch?v=4yvRILoWiro
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Parma -citt? di arte-
Oggi navigando in you tube penso di avere trovato un filmato che può aiutare chi vorrà poi recarsi a visitare la mia città
http://www.youtube.com/watch?v=a94D6I92IAY
Finita la visita è quasi d'obbligo per chi voglia soggiornare e conoscere anche la parte enogastronomica seguire il torrente omonimo verso sud, dove il vento marino, quello che asciuga il famoso prosciutta Parma, anche in estate dona una piacevole brezza. E' qui consiglio un altro filmato; http://www.youtube.com/watch?v=4yvRILoWiro.
Buona domenica.
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last minute
Sono infiniti i motivi per visitare l’Italia, i Greci amavano venire nel nostro Paese che ai tempi chiamavano "Enotria", perché già dal più lontano passato la penisola era nota per i suoi straordinari vini, famosi nel mondo per la sua varietà e qualità. Molti gli itinerari e i tour da percorrere per esplorare l'Italia, in auto, in treno, in camper, in bus, in barca, in moto, in bici, con qualsiasi mezzo. Fuori dalle rotte più turistiche e visitando le cittadine meno note si può trovare il vero cuore del “modo di vivere all'italiana”, lasciandosi guidare solo dalla propria curiosità, dal proprio gusto e olfatto. C’è poi un posto particolare fra la grande pianura Padana e la dorsale appenninica che merita una capatina per vivere a stretto contatto con i luoghi e chi li abita, scoprendo il senso dell'ospitalità, del calore e della simpatia degli italiani, la Val Parma con soggiorno all’agriturismo Ciato. Tradizioni artigianali, sapori tipici da conoscere, e atmosfere rilassanti, non dimenticando che qui grazie al clima particolare, nascono i maggiori must della cucina italiana. Conosciuta la piccola GRANDE città d’arte di Parma se volgi a sud, paesaggi inediti, davvero unici: una natura a tratti selvaggia, a tratti dolce e rilassante, con incantevoli vedute di colline vegliate da storici castelli circondati da vigne, dove i colori non smettono mai di stupire. Un viaggio all’interno dell’itinerario del gusto, (www.stradelprosciutto.it) un viaggio nella cultura gastronomica della valle, alla ricerca di sapori antichi, prodotti genuini, cibi semplici che si rifanno alla cucina classica o propongono piatti innovativi ispirati alla tradizione. Il famoso Parmigiano Reggiano, il prosciutto di Parma, il salame Felino, il tartufo di Fragno, il fungo porcino, prodotti che fanno della valle la terra del gusto. Un mondo di sapori da provare per il piacere del palato, degli occhi e del cuore!
Schianchi Mario
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Parma
Chi soggiorna nell’agriturismo Ciato di Parma ha la possibilità di conoscere una città di arte, una capitale, trecentesca e gaudente, prima con i Farnese, poi con i Borbone, infine con Maria Luigia, vedova inconsolabile di Napoleone.
La struttura urbanistica di Parma e i suoi tesori d’arte riflettono i tre momenti storici, particolarmente felici, che la città ha vissuto. Il periodo comunale (XI – XIII secolo) quando sorsero, tra l’altro, il Duomo e il Battistero, due tra le maggiori creazioni dell’architettura romanica (nella cappella da ammirare l’Assunzione della Vergine, una grande composizione affrescata dal Correggio nel 1526). Il Battistero, costruzione romanico-gotica (1196-1307) decorato da rilievi e sculture dell’Antelani, rappresenta una delle espressioni più raffinate della scultura romanica.
Parma ha conosciuto un secondo momento di splendore quando, nel Cinquecento, divenne capitale del Ducato dei Farnese e si abbellì di numerosi edifici di grande interesse artistico. Appartengono a questo periodo la Chiesa di S. Giovanni Evangelista (1510) con affreschi del Correggio, il Palazzo della Pilotta, voluto dai Farnese e iniziato nel 1583 e mai completato. Oggi sede del “Museo dell'Antichità” e dell’importante “Galleria Nazionale”, dove sono esposte opere del Correggio, Parmigianino, Beato Angelico, Leonardo, El Greco. Annesso al Palazzo è il Teatro Farnese. Sempre del Cinquecento, la Chiesa della Madonna della Steccata, il Palazzo Ducale, adiacente la casa natale di Toscanini e l’Università.
Una terza età caratterizzata da un’intensa attività culturale e artistica è stata il periodo “francese” (seconda metà del Settecento). Risalgono ai tempi del Ducato di Maria Luigia molti edifici della città; il Teatro Regio, tempio della lirica, costruito tra il 1821 e il 1829, il Museo Glauco Lombardi, che conserva documenti, cimeli, ricordi del periodo borbonico e in particolare di Maria Luigia (XVIII – XIX), insieme ad una raccolta di artisti francesi del ‘700.
Per apprezzare ogni angolo della città storica conviene girarsela a piedi fra i borghi e….. attraversato il torrente concedersi un attimo di relax al Parco Ducale creato nel 1560 con il suo laghetto e fontana Fontana del Trianon (1712-1719) posta sull'isolotto al centro della peschiera, relizzata in origine per il giardino della Reggia di Colorno. La scultura rappresenta i fiumi Parma e Taro, personificati ai lati della conchiglia centrale. Il suo nome deriva dalla fontana eseguita dal Mansart per i giardini del Trianon di Versailles; folto di alberi il giardino è ornato da 12 statue (5 coppie e due gruppi) e 5 vasi monumentali in marmo di Carrara, opera di Jean-Baptiste Boudard (1710-1768). Le tre coppie di statue più antiche (Zefiro e Flora, Bacco e Arianna, Apollo e Venere) hanno uno stile omogeneo, di ispirazione classica; le altre due, Pale e Trittolemo, Pomona e Vertumno, sono concepite secondo uno stile più moderno e innovativo
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Bicentenario di Giuseppe Verdi
http://www.teatroregioparma.org/verdifest/ è il sito ufficiale degli eventi messi in scena per celebrare al teatro Regio di Parma la nascita dell’insigne maestro. Nulla di meglio per i melomani del maestro Verdi per approfittare di una sosta per meglio conoscere Parma e la sua enogastronomia prenotando per tempo un soggiorno all’agriturismo di Parma “Ciato” che pur immerso nella campagna a sud della città, zona di produzione del re dei formaggi e del celeberrimo prosciutto di Parma, dista solo 12 km. dal rinomato teatro, ed è immerso in un silenzio assordante quanto romantico come alcune celeberrime opere del maestro. Le prenotazioni si consigliano fatte per tempo, perché pur essendo le dimensioni della struttura enormi i posti sono veramente pochi, ma di gusto stimato.
Dalla secolare aia di Ciato è ben visibile il castello di Torrechiara, dimora d’amore del conte Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini Di Arluno, 1400; e nelle limpide serate sotto il cielo stellato, là, da dove scende il Marino, ecco la catena appenninica che quasi sembra un presepe, che unisce il nostro territorio alle Cinque Terre della Liguria. Nulla vi è di meglio che prepararsi ad un’opera in tutto relax con una buona passeggiata fra i campi che lambiscono la collina o una buona lettura nell’accogliente porticato ancestrale dell’agriturismo, seguito da un lungo aperitivo a base dei prodotti che lo stesso agriturismo riserva ai suoi ospiti: prosciutto, parmigiano, salame felino, il tutto innaffiato da quel nettare di Bacco che si chiama malvasia le cui origini vengono dal mare di Ithaki.
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Ciato, Agriturismo Parma
Un'isola dove respiri ancora profumi antichi ed inebrianti, profumi di gaggia o di fieno fermentato, ora di pomodoro, ora di cipolla, piu' semplicemente di salumi che pazienti asciugano al sole accarezzati dalla brezza invernale. Profumi e sapori che però bisogna saper cogliere tra gli innaturali silenzi di aie come quella di Ciato, agriturismo di Parma, il cui canto è sempre dolce ed armonioso come un tempo, ovviamente per chi ha l'animo e lo spirito per recepirne il soave eco.
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Vacanze bengodi
Oggi non si viaggia più soltanto per vedere nuove località, ma per conoscere la storia, il cibo, l'ambiente e le tradizioni dei luoghi che si stanno visitando. Perciò non vi è scelta più giusta che alloggiare in un agriturismo aderente ai percorsi enogastronomici vicini alle città d’arte, e per chi vuole conoscere ed entrare in pancia all’Emilia segnaliamo Ciato, l’agriturismo di Parma dove si vive ancora di agricoltura, dove la terra emana i suoi profumi di fiori, di fieno e di grano, dove le ore sono scandite dal sole, dove ancora il cibo e quello tradizionale dei salumifici, dei prosciuttifici, dei caseifici e delle manipolazioni sapienti tramandate dalle precedenti generazioni. Un fazzoletto di terra che cambia la propria fisionomia, composizione, morfologia ad ogni metro, rendendolo atto alle più svariate coltivazioni. Parma; terra di maiali, di vacche e di insigni maestri che qui hanno lasciato le loro ricchezze, architettoniche, musicali, pittoriche e godereccie. Direi che per il turista che ha occhio e naso fino Parma è ancora una città del bengodi adatta ai romantici, agli acculturati, agli studiosi e agli amanti dell’arte culinaria.
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Ciato, Agriturismo Parma
Un'isola dove respiri ancora profumi antichi ed inebrianti, profumi di gaggia o di fieno fermentato, ora di pomodoro, ora di cipolla, piu' semplicemente di salumi che pazienti asciugano al sole accarezzati dalla brezza invernale. Profumi e sapori che però bisogna saper cogliere tra gli innaturali silenzi di aie come quella di Ciato, agriturismo di Parma, il cui canto è sempre dolce ed armonioso come un tempo, ovviamente per chi ha l'animo e lo spirito per recepirne il soave eco.
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Agriturismo Ciato; Parma
Disponibili alla scoperta, turismo consapevole per reagire alla crisi.
Qui non occorre che tu arrivi con una valigia piena, tieniti dello spazio per il ritorno, il tuo viaggio per quanto tu possa entrare in una terra conosciuta ha sempre un angolo di ignoto, perché per quanto tu l’abbia studiata ti riserverà sempre una sorpresa. Procurati pure tutte le cartine le guide, i vademecum, ma non potrai mai sapere cosa ti riserva il viaggio perché come diceva Guy de Maupassant “si passa una porta e si entra in una realtà inesplorata che sembra un sogno”. Quindi difficile immaginare tutto quello che può attenderti; e noi cerchiamo di rendere il tuo sogno inverosimile. Veni senza premura e fra i tuoi indumenti ricordati di mettere almeno un chilogrammo di disponibilità per ritrovare, come diceva Calvino, un passato che non sapeva più di avere, enunciando: “L’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti”. Arrivati…, inebriatevi, sborniatevi, dei nostri profumi dei nostri sapori, faremo in modo che il vostro viaggio assomigli veramente a un sogno.
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Ciato e la Val d?Arda.
La Val d'Arda è una vallata del territorio piacentino facilmente raggiungibile dal nostro agriturismo Ciato, -www.ciato.it - ricca di storia e di tradizione. Borghi medioevali e abbazie come “Chiaravalle della Colomba”. La storia dell’Abbazia vede una lunga e operosa presenza dei monaci nei secoli. Sul territorio contermine si sviluppa la cura agricola e bonificatoria, di circa mille ettari da parte dei monaci cistercensi che troviamo anche nel parmense nelle abbazie di Fontevivo e di S. Martino in Val Serena. Ma la perla della valle è probabilmente Castell'Arquato bellissimo borgo medioevale strategicamente situato sulle prime alture. Il centro storico si é sviluppato sulla riva sinistra del torrente Arda. Il borgo è costruito secondo la struttura dei borghi medioevali e non ha subito negli anni modifiche degne di nota. Proseguendo verso sud si arriva a Veleia o Velleia. L’agglomerato, attorno alla metà del I secolo a.C. diventa municipium, cioè capoluogo di un distretto montano esteso dal Taro al torrente Luretta e dal crinale appenninico alla pianura, confinante con i territori di Parma, Piacenza, Libarna, (antica città ligure) e Lucca. Veleia è famosa per la tavola bronzea romana rinvenuta in un campo nel 1747 dall’allora parroco contadino del paese, che descrive oltre al resto, il territorio del municipio di Veleia, con i principali 16 pagi (villaggi), delle vere unità territoriali ed amministrative, al cui interno vi sono i vici, cioè insediamenti di case e terreni; detenute da varie famiglie patrizie romane, con le rendite dei territori. Nel 1760, è stato messo in luce il Foro, ricavato nel terreno in declivio, circondato da un portico di colonne tuscaniche e da alcuni edifici di carattere pubblico e privato. A un livello inferiore era la Basilica a unica navata, in cui è stata rinvenuta una serie di statue a carattere celebrativo della famiglia Giulio-Claudia. È noto anche un complesso termale; numerose le opere di scultura, di varia provenienza, qui adunate, particolarmente bronzetti, conservati al Museo archeologico di Parma.
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Agriturismo Ciato: Strade del Mondo
Sia che la si percorra in auto o a piedi difficilmente il nostro sguardo spazia oltre alla carreggiata o il marciapiede e poca importanza si da alla particolarità della via che si sta percorrendo. Eppure esistono strade molto particolari, per il territorio che attraversano, per il modo in cui sono costruite; ognuna ha una sua particolarità: la più corta, la più stretta, la più tortuosa o la più lunga, come la canadese Yonge Street, con i suoi 1.896 km, che, collega il lago Ontario con il lago Simcoe, pari alla distanza che c'è tra San Diego e Washington. Mentre a Parma, Italia, esiste una strada molto particolare, piena di saperi inavvertibili, di arte, storia e cultura, ma soprattutto piena di sapori, quelli si che si sentono già nell’aria, se hai naso fino. E’ La Strada del Prosciutto e dei vini dei Colli di Parma, un itinerario tra i più interessanti dell’Emilia Romagna. Questa strada collega alcuni dei centri più importanti del Parmense collinare, una zona della regione che offre numerosissime proposte turistiche, sotto il profilo storico, artistico, naturalistico ed enogastronomico. Le sue prelibatezze: il Parmigiano Reggiano, il prosciutto Parma, il salame di Felino e gli altri prodotti della norcineria, il vino, prodotti che nascono dal fuoco, dal sale, dall’aria, ma soprattutto dalla capacità dei maestri, norcini, casari e cantinieri. Lasciata la città di Parma in direzione sud percorrendo la strada massese inizia una serie di cartelli e tabelle specifiche contraddistinte da una grafica particolare che aiutano il turista ad orientarsi e a non perdere la via. All’altezza di Pilastro in direzione Traversetolo si incontrano già i primi cartelli che ti portano all’agriturismo Ciato. Dalla sua corte già possiamo ammirare il castello di Torrechiara che sorge sull’omonimo colle, tutto circondato dai classici vitigni del Malvasia di Candia, il camapanile della abbazia benedettina Madonna della Neve con il suo belvedere sul torrente Parma, portato recentemente al suo antico splendore. Siamo ai piedi delle dolci colline che ospitano strane costruzioni con caratteristiche finestre alte e strette per il passaggio del “Marino” il classico vento che muovendosi nella valle asciuga le prelibate cosce di maiale, che nel tempo diventano il famoso prosciutto di Parma. Un percorso, una “strada” tutta da assaporare da gustare sia che tu la percorra con le nostre bici, in moto o auto, ma con il finestrino aperto perché oltre alle frecce qui la direzione la danno i profumi.
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Su e gi? per le valli di Parma
Oggi voglio parlarvi di due artisti, ai più sconosciuti.
Paolo Melegari: “il fotografo”. Nasce a Camaiore il 22.02.1960 da dove la famiglia per lavoro si trasferisce a Parma, frequentata la scuola dell’obbligo, l’amore per la fotografia lo porta a Roma all’istituto oggi “Roberto Rossellini” all’ora più semplicemente Istituto per la cinematografia e televisione, dove insegna fra gli altri il produttore cinematografico Luigi De Laurentis.
Già da studente nel tempo libero coglie momenti di grande interesse della vita romana che lo portano a vendere le sue foto al quotidiano “il tempo” diretto da Giovanni Letta. Torna a Parma dove viene rapito da Antonella, Ferrarese, trasferitasi con la famiglia a Parma, che ben presto lo porta all’altare. Parma non offre grandi opportunità ai fotoreporter così Paolo trova lavoro presso lo studio Bassi, dove perfeziona la sua arte sulle figure e sui matrimoni. Successivamente apre un proprio studio nella centrale via Garibaldi di Parma, è il boom degli album matrimoniali, la sua fama lo porta a immortalare cerimonie a livello nazionale, attualmente esercita in via Montebello, e nel tempo libero e quando ha l’ispirazione coglie della Parma e del suo territorio immagini che più che scatti sembrano libri, racconti. Alcune sue opere sono esposte ed in vendita presso il “Parma Point” Per quanto riguarda il nostro agriturismo Ciato, né è diventato il fotografo ufficiale.
Sakai, ovvero Paolo Sacchi, strano quanto simpatico personaggio della val Baganza. Si è diplomato a Parma, sezione disegno di architettura, al Toschi nel 1976 Disegnatore dal 1979 al 1984, lavoro fisso che proprio per la sua estrosità lascia, Dal 1984 al 1987 disegna le scenografie di: Attila, Aida, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Boheme, per lo scenografo Alberto Nodolini. Nel 1988 si dedica alla tecnica dell'acquerello e realizza decine di prospettive di arredamento di interni per abitazioni private e locali pubblici. Dal 1992 collabora con lo studio Policreo di Parma a progetti di inserimento paesaggistico, e di impatto ambientale occupandosi prevalentemente di illustrare le specie erbacee, arbustive ed arboree, le tipologie di impianto, le simulazioni prospettiche dei progetti. Dal 1997 si dedica alla lavorazione della pietra. Realizza alcune tombe e due sculture monumentali, una a Lesignano de Bagni e un'altra a Collecchio. Paolo Sacchi vive e lavora a Ramiano, frazione del comune di Calestano, ma ha un negozio, o meglio una bottega, o meglio ancora un ritrovo, quando c’è, anche nel bellissimo borgo di Calestano e di recente un recapito a Sala Baganza. La sua estrosità lo ha portato ad affezionarsi alla modulazione della pietra locale in cui domina uno stile forte e dinamico. Attualmente per il nostro Agriturismo Ciato sta pensando alla progettazione di un obelisco con giochi di acqua.
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