Gioved� 27 Giugno 2013
La Basilica Magistrale di Santa Maria della Steccata, dal 1718 sede dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio, è un santuario mariano realizzato a Parma tra il 1521 ed il 1539 ed elevato nel 2008 al rango di basilica minore. L’ appellativo steccata deriva dal fatto che dove oggi sorge la basilica in via Garibaldi già Borgo San Barnaba esisteva a priori nel 1392 un oratorio costruito per custodire un immagine del san Giovanni Battista dipinta a fresco sulla parete esterna di una casa. Successivamente l’edificio fu sede di una confraternita dedicata alla Vergine Annunciata che si preoccupava di dare una minima dote alle fanciulle nubili e povere prive della paterna protezione. Nel tardo secolo XIV sulla facciata del medesimo oratorio fu realizzato un dipinto di una madonna con in braccio un infante in gesto di allattamento; il dipinto ben presto divento oggetto di grande devozione e si dovette procedere alla realizzazione di una staccionata di protezione e di accesso regolato e ben presto fra i parmigiani si diffuse l’epiteto “Madonna della steccata”. Nel 1521 visto il grande interessamento della popolazione e per custodire la preziosa immagine i congregati decidono di erigere un santuario. E’ il 4 aprile quando il vescovo Lodi Nicolò Urbani pone la prima pietra sul progetto degli architetti Bernardino e Giovan Francesco da Torrechiara, già direttori del cantiere della abazzia di san Giovanni. La cupola realizzata fra il 1526/1527 è opera di Antonio Sangallo, inviato dal Papa Clemente VII anche per lavori di architettura militare. Nel 1718, papa Clemente XI sottrasse il santuario alla Congregazione che l'aveva voluta per donarla al duca Francesco di Parma e Piacenza, che ne fece la sede dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio, l'ordine equestre il cui gran magistero era stato ceduto nel 1699 da Andrea Flavio Comneno ai Farnese. L'edificio è impostato su una pianta a croce greca, con bracci posti sugli assi cardinali e chiusi da quattro grandi absidi simmetriche, e tra i bracci sorgono quattro cappelle quadrangolari da sempre destinate al culto.L'edificio è impostato su una pianta a croce greca, con bracci posti sugli assi cardinali e chiusi da quattro grandi absidi simmetriche, e tra i bracci sorgono quattro cappelle quadrangolari da sempre destinate al culto. Sembra che la paternità spetti al Bramante, su quanto predisposto per san Pietro in vaticano, mentre la cupola centrale del Sangallo è invece di chiara derivazione romana.
Gli affreschi interni di scuola parmense del XVII secolo sono in parte del Parmigianino (Girolamo Francesco Maria Mazzola, Parma, 11 gennaio 1503 – Casalmaggiore, 24 agosto 1540), è stato un pittore italiano, fondamentale esponente della corrente manierista e della pittura emiliana in generale, il soprannome Parmigianino deriva oltre che dalla località di nascita dal suo aspetto mingherlino e di fare gentile. Le aperture della basilica sembrano studiate per dare luce ai numerosi dipinti, l’ingresso principale fu spostato da sud, sulla piazza ad ovest su via San Barnaba e nel 1823, per volere di Maria Luigia d'Austria, venne realizzata una cripta per conservare i sepolcri dei duchi e dei principi delle case Farnese e Borbone-Parma e nel 1851 che viene collocato presso l'ingresso della chiesa il gruppo con la Pietà di Tommaso Bandini, dedicato alla memoria di Maria Luigia, e nel 1905 vi venne traslato anche il monumento funebre ad Adamo di Neipperg, marito morganatico della duchessa, realizzato da Lorenzo Bartolini nel 1831 per la chiesa di San Ludovico. E’ possibile soggiornare all’agriturismo di Parma “Ciato” che dista pochi chilometri dalla città, ma in un contesto meritevole di un salutino.