Blog

P.I.L. o stile di vita?

Riporto il mio interevento come presidente del percorso enogastronomico "Strada del Prosciutto e del Vino dei Colli di Parma" alla XXII fiera del tartufo di Fragno.

Schianchi Mario.

Ringraziamenti.

 

Innamorato di Calestano, della sua fiera.

 

Valorizzazione è reddito per un territorio da un prodotto riproducibile senza depauperare, al pari del vino, dell’olio….

 

Il tartufo, un prodotto che a pieno titolo entra nell’ economia sostenibile, un modello di sviluppo che recupera ed integra i concetti dell'economia tradizionale e dell'ecologia, seguendo i principi della vocazionalità e dei talenti.

L'Economia sostenibile, si fonda sulla capacità del sistema Terra, di ripristinare in un certo periodo le stesse energie utilizzate, un modo di agire che contribuisce a salvaguardare la società e conservare l'ambiente per le generazioni future.

L’economia finanziaria, quella perseguita negli ultimi decenni è una ricchezza fittizia che ha determinato un impoverimento del patrimonio ambientale originario attraverso la sua monetizzazione. Tale accumulazione viene definita (PIL) Prodotto Interno Lordo che viene visto quale indice del benessere di una nazione.

Ancora oggi molti amministratori occidentali vantano di avere aumentato il PIL del loro comune di avere raddoppiato, triplicato il numero degli abitanti senza rendersi conto del rovescio della medaglia, a meno che non sia in mala fede e celino un interesse personale come purtroppo spesso oggi la stampa enuncia, e tutto ciò comporta una spesa continua per adeguare le strutture che servono alla vita del territorio, rifiuti, scuole, rete viaria, casa; nuova e indiscriminata cementificazione, ricordiamoci che siamo fra i paesi più cementificati, e quindi continua energia, che il nostro pianeta non sempre riesce a riprodurre, non tralasciando il problema di spostamento di grandi masse di popolazione con le conseguenze che ben tutti conosciamo.

 

More

Strade dei vini e dei sapori

A ragione da vendere il ministro dell’agricoltura Catania sulla necessità di sostenere la cucina italiana all’estero, quale promozione dell’agroalimentare mede in Italy, ma non dovremmo nemmeno sottovalutare quel che è la ristorazione locale quando sono gli stranieri in Italia.

La ristorazione nel nostro paese come già avevo avuto modo di sottolineare in una news sul nostro sito del 27 giugno “Parma: cucina a rischio” non sempre esalta la nostra tradizione e le nostre produzioni tipiche ed anche questo non è un fattore da sottovalutare. Troppo spesso nelle città turistiche la ristorazione locale, utilizzando maestranze non autoctone e spesso cercando di fare concorrenza sul prezzo non esprime al massimo il territorio. Con legge 268/99 lo stato promuove i percorsi enogastronomici:

Art. 5 - Applicazione della legge
1. Le disposizioni della presente legge si applicano anche per la realizzazione delle 'strade' finalizzate alla valorizzazione, anche congiunta, di altre produzioni di qualità, con particolare riguardo all'olio d'oliva ed in genere ai prodotti tipici
.

dando la possibilità ai turisti di addentrarsi, di immergersi, di conoscere quelli che potremmo definire i must, le eccellenze del nostro agroalimentare, una legge semplice di pochi articoli che trovò inizialmente grande fervore almeno in Emilia-Romagna.

Probabilmente il calo di entusiasmo e da ricercare nelle vicissitudini di ICE ENIT, il mancato rifinanziamento, la non chiara sottoscrizione dei dettami di cooperazione pubblico/privato, ma ciò non esclude che si trattava di un buon e lungimirante progetto che andava a sostegno non solo del turismo ma di tutta una economia che è alla base del nostro prodotto agroalimentare e di tutto quanto gli gravita attorno. Una sinergia quella delle “strade” che una politica più attenta ed oculata dovrebbe immediatamente prendere in mano, valutato anche l’attuale momento di crisi e considerato che una volta avviata con regole certe e chiare si autofinanzia con l’apporto di quei soggetti che hanno capito e superato il concetto di concorrenza interna.

Lettere come quella che riporto “Hi Mario and Laura. We had “Pappardelle al ragu di prosciutto” for dinner. That was very delicious!. My wife wants to try to cook it in Japan. Do you know any Web site which introduces how to cook? Or, you can teach me in Italiano. Non sono solo di gratificazione personale, ma promozione del prodotto italiano di cui tutti dovremmo esserne fieri.

 

Schianchi Mario *Agriturismo Ciato*

 

More

Magica terra

Riscoprire se stessi, ritrovare il silenzio, liberare la mente, conoscere nuova gente: tutto questo grazie ad una lenta passeggiata in mezzo alla natura. Lo sanno bene gli amanti del trekking e dell’hiking, che amano trascorrere il loro tempo libero facendo lunghe passeggiate, in una terra dove non mancano castelli e borghi, rocche e pievi, abbazie e chiese in un panorama di dolci pendii e vallate ineguagliabili, forgiate dalla natura e addomesticate dall’uomo, dove convivono paesaggi rurali affiancati da scenari di grande prestigio agroalimentare; carraie, boschi, fossati e opifici che ben testimoniano l’opera geniale dei valligiani. Siamo all’agriturismo Ciato sulla dolce pedemontana parmense, sotto lo sguardo amoroso del maniero di Torrecchiara, castello voluto dal Pier Maria Rossi per l’amata Bianca Pellegrini di Arluno quale dimora estiva. Qui, tradizione, arte e  natura si sposano con l’esaltante enogastronomia amata in tutto il mondo. Se l’Italia è la patria del gusto, la provincia di Parma è la meta ideale di chi ama quel magico connubio sinonimo del “buon vivere”: cibi genuini ed esclusivi, tradizione, arte e ambiente. E proprio in questo periodo oltre soddisfare il palato dall’aia di Ciato si soddisfa la vista; rivolgendo lo sguardo a sud proprio intorno al castello una tavolozza di suggestive tonalità di colori delinea le prime colline dove da poco è finita la vendemmia e dalle cantine esce un inebriante aroma di mosto.  Un momento magico per questo lembo di terra, dove le cucine sprigionano gli aromi dei primi prodotti autunnali e l’aria tersa trasporta i profumi dell’Appennino, del prosciutto e del formaggio parmigiano;  fiori all’occhiello della gastronomia italiana. Secoli di storia: già Catone il Censore nel 184 a.c., Strabone e Polibio parlano di allevamenti di suini e di cosce messe sotto sale, ed il Boccacio nel 1351 nel paese del Bengodi “ Et eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti, che niuna altra cosa facevan, che fare maccheroni e ravioli e cuocerli in brodo di capponi, e poi li gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava, più se n'aveva”

More

Even Robert from Cologne like Ciato

L’agriturismo Ciato è sempre più internazionale e sempre più numerosi gli stranieri che ci raggiungono per conoscere la nostra storia e la storia dei prodotti di Parma, ringraziamo Robert (Colonia Germania) e Akiyoshi Samizo (Giappone) che dopo il loro soggiorno ci hanno inviato le foto e dato l’autorizzazione a pubblicarle sul nostro sito web.

 

More

fiera nazionale del tartufo

Hai nastri di partenza, patrocinata dalla strada del prosciutto, la XXII fiera nazionale del tartufo nero di Fragno. Quattro fine settimana di gusto per scoprire la ValBaganza e le bellezze di Calestano. L'abitato del Capoluogo è situato in prossimità del Torrente Baganza, ed è distante 31 Km da Parma. Il territorio di Calestano fu abitato in epoca preistorica, come attestano manufatti in selce rinvenuti nella zona. L'origine del borgo risale tuttavia al Medioevo, periodo in cui l'abitato era sottoposto alla giurisdizione dei Fieschi. Il feudo di Calestano appartenne alla famiglia Fieschi sino ai primi decenni del XVII secolo quando fu venduto ai Tarasconi. Fu definitivamente soppresso in epoca Napoleonica. Alla signoria dei Fieschi risale un'importante raccolta di "ordinamenti", nota come "statuti calestanesi"; le "leggi Fiesche" di Calestano abbracciano un periodo assai ampio compreso tra il tardo Medioevo e il 1650, anno in cui il feudo fu venduto al conte Camillo Tarasconi. Ad avvalorare l'origine medioevale del borgo è la struttura urbanistica di Calestano, di tipo direzionato, incentrata su di un edificio emergente ora scomparso. La vecchia strada maestra di Calestano corrisponde all'attuale via B.go Manone sulla quale prospettano numerosi fabbricati di età medievale. Il patrimonio architettonico di Calestano è caratterizzato da una notevole varietà di tipologie. Nell'estremità superiore del borgo prevalgono le case a schiera d'origine medievale, mentre in quella inferiore si incontrano spaziose corti murarie delimitate da ampi portali d'ingresso. Da anni a Calestano, in autunno, si svolge la fiera del Tuber Uncinatum essendo, a detta delle genti, la frazione di Fragno una delle più produttrici di tartufo dell’Appennino parmense. Per chi soggiorna all’agriturismo Ciato, Calestano è raggiungibile oltre che dalla strada provinciale dalla comunale Langhirano Fragno Calestano ricca di punti panoramici in cui nelle belle giornate è visibile gran parte della pianura padana.

Consigli per l’uso del tartufo

More

e anche questo aiuta.

----- Original Message -----
Sent: Thursday, September 27, 2012 7:27 AM
Subject:

Hi Mario and Laura,

 

We are back to Japan.

We enjoyed stay at Ciato with delicious food and warm-heart.

 

It was the first time to visit Italia for us and we love Italia!

I will try to study Italian so that I can enjoy more next time.

 

Hope to see you soon again!

 

More

Turismo: contadini e assessori

Non so se ai contadini è concesso suggerire agli assessori, esprimere un opinione e una proposta che potrebbe essere di aiuto al Paese. Non è un pensiero originale che il modello attuale dell'economia italiana debba evolvere per affrontare i terribili sconvolgimenti macroeconomici dell'Europa e del mondo. Un approccio differente deve essere perseguito per riguadagnare le posizioni perdute, garantire un ruolo al nostro Paese nello scacchiere mondiale e preservare un posto di lavoro a centinaia di operatori di buona volontà. Una proposta sicuramente populista di cui si parla da anni, … se ne parla …… , tant’è che addirittura stiamo perdendo sempre di più posizione. Si potrebbe partire, e anche questa e cosa nota, dall’educazione, per permettere una formazione più adeguata ed attinente ai tempi e alla necessità delle nostre aziende di settore, una formazione più pratica, più umanistica e meno teorica, coi piedi per terra. Ritengo che il nostro Paese, le nostre città dovrebbero guardarsi in casa seriamente, valutare con attenzione il loro patrimonio storico e culturale. Lo sanno, ma ci si contraddice, e spesso lo si da in gestione al ministro o all’assessore più sfigato o ancor peggio ad un assessore già impegnato che lo tiene come delega di terza battuta, diventando una risorsa mal sfrutta, quando non è devastata o gestita con improvvisazione. Un patrimonio che non crea reddito, almeno a casa nostra se è vero come è vero che il Colosseo e dato 1 a 10 alla torre Eiffel (con tutto rispetto), se le aziende enogastronomiche degli operatori francesi diventano di difficile gestione durante i fine settimana e qui da noi si tribola a impegnare la giornata. L’informazione e l’accoglienza, in questa epoca moderna, sono materie facoltative, presuntuosamente pensiamo di saperlo fare. Ma se ci guardiamo intorno la promozione è una babele in cui il turista tribola ad orientarsi, nel contempo un dispendio di risorse, spesso pubbliche che solo da noi trova giustificazione. In queste condizioni economiche è opportuno “copiare” anche a livello internazionale ed è inderogabile a livello regionale e nazionale una nuova stagione di cooperazione pubblico privato in cui anche la nostra regione in un recente passato ha dimostrato di esserne all’altezza. Logicamente parliamo di TURISMO.

More

Wine Lovers

Non sono dei sommelier, ma sempre più numerosi gli stranieri che arrivando in agriturismo ci chiedono di assaggiare le varie tipologie di vino del territorio, perché; che si parli di lambrusco o di berbera piuttosto che di malvasia hanno sapori ed aromi che difficilmente riscontrano nella stessa tipologia che trovano nei loro Paesi. Un valore aggiunto e un impegno sempre più oneroso per gli operatori dei percorsi enogastronomici, ma che proprio nella vera identità del territorio trova il valore aggregato che fa si che questo segmento di turismo non abbia risentito della crisi e rimanga di aiuto a tutto il turismo culturale, artistico che sia. Anche per la gastronomia c’è un cambiamento di richiesta, calano i piatti a base di carne a vantaggio di piatti più “poveri” e semplici ma pur sempre legati alla tradizione, una rivalutazione del cibo semplice e genuino, che negli USA e in Europa si moltiplicano con grande successo. Sarà opportuno prestare attenzione a questa piccola evoluzione nell’indirizzo delle coltivazioni dei nostri agriturismi e nella preparazione dei piatti. Sarebbe anche interessante studiare un sistema affinché anche le piccole realtà associate, superato il timore della concorrenza e capito che anche le piccole diversità possono essere un valore aggiunto per gli operatori, poter far si che chi si porta a casa un emozione di un gusto forse inaspettato avesse la possibilità ogni tanto di trovarselo anche sul cancello di casa ad un costo accessibile. E’ così la rincorsa alla globalizzazione alla standardizzazione acclamata dai saggi della grande distribuzione e della grande industria incomincia ad andarsi a far friggere. Ritornano e sono sempre più ricercate le produzioni di nicchia. Nei paesi più evoluti quelli di cui si dice abbiano raggiunto il così detto “benessere” assistiamo ad una controtendenza dei consumi sfrenati ed omologati, il consumatore si sta avviando verso cibi che più valorizzano il territorio e che sono ecosostenibili. Non si parla di chilometro zero, ma di un mercato nuovo, per chi né ha la possibilità, che si affianca al mercato imposto, consumatori sicuramente disponibili a fare un passo indietro, ma che prestano sicuramente anche maggiore attenzione alle esigenze del pianeta. Noi all’agriturismo Ciato ci stiamo lavorando da anni, essere precursori delle tendenze spesso non ripaga materialmente ma moralmente appaga. Opportunità che va colta e valorizzata specialmente in questi momenti. Un occasione per conciliare la sana aria aperta della nostra food-walley al sano cibo.

Schianchi Mario

More

Tourism: the things that spur you to continue

Very pleased to find someone who rising from our farm shows that he brought home an experience and an emotion and when we come to knowledge willingly report. Errors can be caused by translation from German into Italian and English even if we put them all there with google translated. Three hours ... this is a major failing in our industry for which we apologize, ......... but with a little 'engagement with the Germans we manage.

 

Ciato Farm, a beautiful postcard of the foothills of Parma, with the aim that overlooks the hills and the castle of Torrechiara. At night the lights of the villages seem a crib in the sky with Orion, while during the day the Irish green covers most of the green hills, interrupted by beautiful color palettes of branches. An ideal place to enjoy the area, especially if accompanied by a glass and some sausage. Here the women of the farm are teachers in preparing the "fried cake" a simple mixture typical of Parma, which dates back to the Lombards (flour, yeast, water, olive oil, salt), served still warm with culatello , ham, bacon with a dream of 30 months and cooked shoulder. Meats stored in underground cellars because they tell us or sudden changes in temperature or light must hit them, but they must be kept from the womb of Mother Earth. Then a glass of hills in Bormioli glass, unbreakable ones, those of the grandmother to speak, from the thick glass and wide mouth, where you can poke your nose, so that oxygens well and releases the scent of this wonderful part of ground while ago entertain the taste buds. The kitchen churns out dishes that are excellent, but for the first evening we stopped here, tired of traveling, but mostly satisfied and happy to take to your room, simply but nicely furnished with tact and, above all, with large bathroom, a pleasant taste and savory that is not so persistent desire or coffee or lquor, if not a little chat with real people.

 W. Albert.

 

More

Tourism, orange, phone.

Think that the tourist can be considered an orange is wrong.

 Think that tourism is how the phone is correct, changes over time evolves.

 Always maps, brochures and flyers were the instruments on which it is built information and tourist accommodation in our country. Today this no longer works because the tourists have changed as well as the phones have changed their habits. The destination information, in fact, and now one of the main factors that influence the final choice of the tourist, are requested and collected before deciding goal. The tourist accommodation, therefore, must adapt to these changes and to anticipate: it must be present in the moment of search when the tourist is deciding the destination of your vacation or while you are gathering information on what to see and do on-site . We must be willing to help the customer / visitor through the new instruments, primarily social media and mobile. It is crucial to the web as a means of presentation and reception is evident from the decline in inflows to the IAT. The tourist demands, and rightly so, even before starting what to expect, what to see, what can be done.

 We Ciato farm for some time we have on our web page "what to do" but do not believe enough, we have prepared, for those who want a personalized consultancy service in order to make even more exciting waiting for the trip and all the workers of the company undertakes to make the reception more than expectation, especially as it is more relevant to our territory "food and wine"

 

More

Parma-Turismo: una malvasia con Giuseppe Verdi

Le recenti polemiche sul Teatro Regio di Parma e sul festival Verdi mi hanno portato a chiedere proprio a Giuseppe se si sente un attrattore turistico. “Il patrimonio culturale ed artistico è da sempre una delle motivazioni di viaggio ed oltre alla mia musica Parma ha anche un teatro storico, legato al Ducato e una buona nomea c’è l’hanno o c’è l’avevano anche i parmigiani loggionisti. L’identità è un fattore importante per il turista, un identità locale che dovreste avere conservato, di contro dovete ricostruirla, e perché no enfatizzarla …. E’ fondamentale; l’Emilia-Romagna si promuove con l’espressione “Terra con l’anima” e se nel prodotto non c’è un anima cosa può comprare il turista? Il nulla! E’ prodotto quel qual’cosa che ha un nome proprio una sua generalità che il turista ritiene unica o perlomeno diversa. La conservazione, il mantenimento di questa identità per un territorio è fondamentale perché sia attraente anche turisticamente. Parma poi, è un contenitore unico di motivazioni. Nella “cultura” è possibile individuare tanti motivi per altrettante, diverse, vacanze; il passaggio dalla “cultura” intesa come unità monolitica del sapere, alle “culture” espressione di valori diversi e compresenti è labile e la domanda di turismo culturale varia a seconda dell’intensità della motivazione. Spesso è rafforzata dalla voglia di scoprire le produzioni, dall’enogastronomia, dal paesaggio e dalla fama di ospitalità che un territorio sa esprimere. Mirare giusto al segmento di chi intende la cultura in modo maniacale quasi da farne uno studioso rispetto a chi ha questa motivazione più fragile può essere riduttivo per un territorio che esprime tante altre opportunità non vanno trascurati coloro che come motivazione maggiore possono avere l’evasione occasionale per rivedere amici e parenti per rilassarsi fra i borghi …….. , ma ciò non toglie che anche per loro la serata a teatro possa essere il retrogusto piacevole e memorabile in una vacanza nata con finalità diverse. C’è da costruire un prodotto pieno di prestazioni che siano appetibili per il turista, che già prima del viaggio lo emozionino. Se costruito bene c’è ricaduta per il territorio, il valore economico massimo si genera quando un turista dorme nel luogo che visita, non si genera quando un turista vi trascorre poche ore o una sola giornata. In questi casi capita spesso che i costi sociali siano nettamente maggiori dei ricavi, come è nel caso di troppe manifestazioni autoreferenziali”

Schianchi Mario

More

Salone del camper

PARMA: CITTA’ D’ARTE
Arriva l’autunno e con il ricordo del mare e del monte si ritorna a scoprire le città per una vacanza breve, magari per fare rifornimento anche di qualche prelibatezza culinaria la dove il prodotto ha i propri natali e Parma in questo periodo offre un opportunità in più; il salone del camper. Parma, notissima oggi soprattutto per le sue vicissitudini politiche, il primo sindaco in Italia del movimento 5 stelle la clamorosa sconfitta dei “rossi” che più che rossi emiliani sembrano rossi sbiaditi. Ma la storia di Parma che ha origini lontane a ben visto altro. Colonia romana dal 185 a.C., Parma raggiunge la sua massima espansione in età  imperiale, ottenendo nel I secolo d.C. il titolo di “Julia”, per la fedeltà  dimostrata verso Roma. Chrysopoli (citta d’oro) sotto Teodorico (553-568), periodo Bizzantino. Nel 568, i Longobardi occuparono circa un terzo della superficie abitata, trasformando Parma in un centro militare e amministrativo con l’insediamento di un duca.
La città  divenne libero comune nel XII secolo; nel 1513 venne annessa allo Stato della Chiesa; nel 1545 Papa Paolo III creò il Ducato di Parma e Piacenza, destinandolo a suo figlio Pier Luigi Farnese, i cui discendenti lo governarono fino al 1731. In questo periodo Parma conobbe una particolare fama per la sua scuola di pittura, con artisti come Correggio e Parmigianino.
Nel 1748 il ducato passò alla famiglia spagnola dei Borbone: è uno dei periodi di maggior splendore, in cui la città  viene arricchita di  eleganti architetture neoclassiche e di importanti istituzioni quali
la Biblioteca Palatina.
L’11 aprile 1814 il trattato di Fontainebleau, seguito all’abdicazione di Napoleone, pone il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla sotto la protezione dell’Austria. Maria Luigia d’Austria regge le sorti del Ducato fino al 1847, quando esso viene riassegnato ai Borbone.
Nel 1860 tramite plebiscito il ducato passa al Regno di Sardegna, e quindi al Regno d’Italia.

Da non perdere:

More

Itinerari su due ruote.

Le ferie si fanno sempre più corte e per chi le vuole fare in motocicletta spesso diventano impegnative anche per i continui cambi di sosta notturna. Che ne dite allora di scegliere una base da cui partire tutte le mattine dopo un abbondante colazione per dei circuiti ad anello che vi portano ad incontrare tutto il fascino dell’Appennino tosco emiliano, veri e propri gioielli della natura attraversati da nastri di asfalto che riescono ha farti “godere” tutta la tua moto, piuttosto che girare verso Parma per visitare la città e le terre di G. Vedi e G. Guareschi, autore di Peppone e Don Camillo.

Vi sto parlando di Ciato, agriturismo di Panocchia Parma che ha individuato itinerari diversi e ideali per soddisfare le esigenze e i desideri di ciascun moto turista. Itinerari da gustare sia per gli amanti della natura, dell’arte e della storia, sia per chi più semplicemente vuole vivere momenti magici se accompagnato dalla sua lei. Qui si possono fare soste prolungate per ammirare scenari unici sulle vallate e sui numerosi laghi, visitare castelli o resti romani e per gli amanti del gusto incontrare, la sui crinali, il connubio di diverse cucine, dai “pisarei” piacentini ai “testaroli” lunigianesi piuttosto che i tradizionali piatti dell’alto reggiano ho parmense… e alla bassa il pesce del Po piuttosto che il culatello e lo strolghino. Un offerta ricca e aperta ad ogni segmento di motocicletta, per chi ama le sfide e per chi  ama viaggiare slow.

More

.. e dopo TripAdvaiso un altro regalo...

regalo quanto mai gradito da Sergei Gamalei

"Ciao il mio amico Mario! molto felice che non dimenticare biker russo dalla Francia)
Permettetemi di ringraziare ancora una volta tu e la tua famiglia estesa per tale attenzione e buon vino sulla vostra vacanza che ho visitato.
Vostra casa e la vostra famiglia un posto meraviglioso da visitare e fermare i motociclisti dall'Europa e Russia, sarà raccontare tutti i miei amici su di esso e se qualcuno vuole venire a farvi visita, sarà solo troppo felice, naturalmente io sono sempre con i miei amici verrà a farvi visita. Buona fortuna il mio Amico Mario in tutte le tue azioni!"

 

 

More

Ciato su TRIPADVISOR.

Inaspettata è quanto mai gradita la lettera giunta oggi.

“Congratulazioni! Avete ottenuto l’adesivo –Consigliato su tripaAdisor-

I viaggiatori sono rimasti colpiti dalla vostra struttura e dal livello del vostro servizio e questo si riflette nelle loro recensioni………..” che noi, più attenti alla soddisfazione del cliente che alla promozione internet, in quanto agricoltori e non esperti delle diavolerie del web, non avevamo mai preso in seria considerazione. L’occasione è ghiotta, da oggi seguiremo con attenzione, sperando di riuscirci, anche TripAdvaisor, seppure da un primo approccio ci appare non semplice; ma sicuramente cercheremo di aumentare la nostra attenzione agli ospiti, ringraziando di cuore sin da ora coloro che ci hanno segnalato.

More

Reiki

Il Reiki, secondo i suoi sostenitori, è una pratica spirituale usata come forma terapeutica alternativa per il trattamento di malanni fisici, emozionali e mentali. Secondo la tradizione fu Mikao Usui, nato in Giappone nel 1865, a sviluppare la pratica del Reiki affermando di avere ricevuto l'abilità di curare dopo tre settimane di digiuno e meditazione sul Monte Kurama. I praticanti di Reiki usano infatti un tecnica analoga alla "imposizione delle mani", che, affermano, canalizza le energie terapeutiche. Nell'aprile del 1922, Usui andò a Tokyo dove fondò il primo Reiki Ryoho Gakkai, un gruppo di cento persone che si incontravano periodicamente per mettere in pratica il Reiki. Il nome Reiki deriva dalla pronuncia di due caratteri giapponesi che descrivono l'energia in sè: ' rei' (significante 'l'aldilà' o 'spirituale') e ki (in cinese qi, qui nel significato di 'energia' o 'forza vitale').

More

raduno suzuki demoride tour

More

Una lettera da bacheca

Sent: Friday, July 13, 2012 11:45 AM

Subject: agriturismo Ciato

 

Lettera di un motociclista.

 

La presente per ringraziarvi dell’ospitalità e dei suggerimenti

Veramente eravamo un po’ scettici; nella scelta determinate un articolo su una rivista specializzata di un giornalista che aveva scelto il vostro agriturismo per provare circa due anni fa una custom cruiser; in realtà la promozione turistica del territorio non è attraente più di tanto per un amante della due ruote, anche se alla fine, grazie hai vostri consigli sono stati tre giorni di vera passione.

-Arrivati verso sera ci avete permesso di posteggiare le moto al coperto e già questo per “malati” come me e ancor più lei, non è poco, poi essendo veramente un azienda agricola e attrezzata di officina ci è stato utile. -Sistemati, prima le moto… poi io e la mia ragazza, abbiamo cenato, un prosciutto coi fiocchi e un salame supremo come antipasto, poi stranamente ci hanno proposto sottaceti/sott’oli, ma rigorosamente dopo il salume, mangiarli assieme vuol dire sacrificare prosciutto e salame tuona Mario il “patron” dell’agriturismo. A seguire un primo di pasta ripiena fatta in casa e una “duchessa di Parma” con contorno. Anche questa una scoperta…. E chi mai l’aveva mangiata?. Ottime anche le crostate della casa, dei veri elisir gli infusi a fine cena. Ma la cosa che più ci ha entusiasmato, dopo tanta perplessità e dopo averla provata…  i giri consigliati. Il primo giorno Parma e i “castelli del ducato” La città se ci metti un po’ di impegno la visiti, a parte il centro storico, tutta in sella. Meravigliosa la Cittadella, anche se la mia compagna ha preferito lo shopping in centro, ma di questo non avevo dubbi. Un panino al vecchio negozio di Pepen e via verso Fontanellato e Roccabianca, per poi ritornare verso la base toccando Felino e Torrechiara, dove non siamo entrati, privato il primo, già chiuso il secondo, ma le panoramiche che gli girano attorno oltre a presentare scenari veramente da ricordo sono godiose anche per la guida delle nostre immancabili compagne di viaggio.

More

Parma: si scaldano i motori nell?aia di Ciato.

Il “Suzuki Demo Ride Tour” ha appena terminato la sua tappa romana e la prossima settimana sarà a Parma dove i centauri parmigiani e non solo avranno la possibilità di ammirare le super sportive della gamma GSX-R e provare moltissimi modelli della casa giapponese come la V-Strom 650 Abs, la GSR750 Abs, il maxiscooter Burgman nelle motorizzazioni 400 e 650A, la Bandit 650 SA, la GSX 650 F, la GSX 1250 FA, la Gladius 650, la Van Van 125, fino alla custom Intruder M800, C800, M1800R.

Perché a Parma anche Suzuki come altre case motociclistiche hanno scelto l’agriturismo Ciato.

Semplicemente perché è attrezzato e posto in una posizione strategica, nell’anfiteatro naturale dell’Appennino tosco emiliano, quale posto di partenza e arrivo per godere tutte le strade panoramiche che attraversano montagne che poco hanno da invidiare alle Alpi, pieno di scenari non solo paesaggistici, ma anche storici, culturali ed enogastronomici.
Per prenotare il test ride bisogna iscriversi direttamente sul sito internet suzukitour.it, ma Suzuki offre di più ai suoi estimatori pubblico con il suo staff tecnico a disposizione per conoscere direttamente tutte le caratteristiche specifiche delle moto spiegate dai tecnici Suzuki. Grande attenzione anche all’importanza di una guida responsabile, del rispetto dei limiti di velocità, mentre si parlerà anche dell’abbigliamento protettivo più appropriato affinché sicurezza e divertimento siano garantite al 100 per cento.
 

More

la notte rosa

La Notte Rosa è un evento unico, irripetibile altrove: tutto il sistema dell'accoglienza e dell'ospitalità si mette in gioco per offrire una notte indimenticabile e un'immagine autentica della Riviera, viva, positiva e dinamica. La Notte Rosa è la grande festa dell'estate in Riviera. Tutta la costa si tinge di rosa, dal tramonto all'alba i 110 chilometri della Riviera Adriatica dell'Emilia Romagna. E sul lido di Pomposa “Sapori da mare” festeggia la notte con La Lunga Magnà-Food Street on the Beach: maxitavolata ‘in rosa’ di oltre 200 metri e per attendere che la luce sconfigga le tenebre la Jazz&Food a tutta Birra.

More

Parma i biscotti di Maria Luigia d'Austria Duchessa di Parma

Sicuramente la cucina è stata sempre per Parma un piatto forte ed ebbe come già abbiamo avuto modo di raccontare nelle nostre news grande importanza durante la reggenza del “Ducato di Parma Piacenza e Guastalla” da parte di Maria Luigia, già moglie di Napoleone, dove nella cucina locale si incontrarono i si integrarono cucina francese ed asburgica.

Se la Sovrana amava le paste ripiene quali tortelli ed anolini, i brasati, i bolliti e il petto di pollo da cui si dice abbia preso il nome il famoso involtino duchessa di Parma, non disdegnava certo i dolci anche semplici, come il biscotto che vi raccontiamo, da “pocciare”, viste le sue caratteristiche, sia in latte fresco che malvasia dolce dei colli di Parma, che certo non mancava nelle cantine del Palazzo Ducale, oggi sede dell’EFSA. Si racconta che il biscotto sia da attribuire a Agnoletti Vincenzo credenziere e liquorista presso la corte di M.L. d’Austria. Agnoletti, nel 1803 editò in Roma il suo ricettario di non facile comprensione “La nuova cucina economica”

More

Parma: cucina a rischio. Risponde il prof. Giovanni Vigan?

Alcuni giorni fa sulle nostre pagine dinamiche avevamo pubblicato l’articolo che qui riportiamo e che il prof G. Viganò docente di MKT territoriale alla Università Bocconi di Milano  ha voluto gentilmente commentare.

More

Notte di S. Giovanni; tradizioni della pedemontana parmense all?agriturismo Ciato

Oggi, San Giovanni, l’agriturismo Ciato, vuole ricordare ai giovani agricoltori e non, alcune tradizioni senza senso e senza età, usanze tramandate nel tempo, che nascondono verità labili ed eteree come la schiuma del malvasia con la quale questa notte abbiamo brindato sino a che la luce ha vinto sulle tenebre in questa magica notte parmigiana.

-L’uomo del contado nella sua straordinaria saggezza nella celestiale notte cosmica usava interpretare il volo delle lucciole. Ne definiva le fortune o le sfortune dell’anno agricolo affidandosi alla cabala della natura a seconda della loro baluginante danza. Se le lucciole volavano basse rasentando i fossi si prevedeva un estate siccitosa e canicolare, se il volo era alto e rasentava i rami delle siepi e degli alberi l’estate si prevedeva fresca e piovosa. Per prevedere ancora di più l’andamento dell’anno meteorologico si ricorreva a 12 fette di cipolla posate per tutta la notte sul davanzale della finestra, e questa mattina, 24 giugno, le fette più intrise dalla prodigiosa rosada ed San Svan indicano i mesi più piovosi dell’anno.-

More

S. Giovanni a Ciato "solstizio d'estate"

Da: Riti, arcani sortilegi, stregonerie, vecchie usanze, antiche tradizioni, genuini "mangiari" e evnerande ricette della magica notte di S. Giovanni.

edito da; "Centro della memoria delle tradizioni Parmigiane; circolo culturale Giovannino Guareschi" presentato a Ciato il 23 giugno 2000.

in foto i passaggi per il tradizionale tortello di erbette.

More

Academmia Barilla: Primo Forum sulla Cucina Italiana nel Mondo

Oggi 15 giugno in Academia Barilla (Parma) il primo Forum sulla Cucina Italiana nel Mondo.L’evento Sostenuto da Academia Barilla, è stato organizzato grazie a Itchefs-Gvci e realizzato con la collaborazione di Apt Emilia Romagna, Enoteca Regionale dell'Emilia Romagna, Ferrarelle, Grana Padano, Pentole Agnelli e Terre del Sole.

L’APT servizi regionale ha scelto la “Strada del prosciutto e dei vini dei Colli di Parma” per proporre le prelibatezze della nostra Regione.

Gli ambasciatori della cucina italiana provenienti da oltre 30 Paesi diversi riuniti per discutere sul futuro e le potenzialità della cucina italiana nel mondo hanno così degustato:

Torta salata alla spalla cotta di S. Secondo

Tortino di ricotta e verdure di stagione dell'orto di Ciato

Degustazione salumi: Prosciutto Parma, (stagionatura 20 mesi) Salame Felino, (stagionatura 90 giorni) Coppa Parma, Mortadella classica Bologna.

Tortelli di erbette di casa Ciato passati in burro Val Parma e nevicati di Parmigiano-Reggiano (27 mesi)

Degustazione di Formaggi: Scaglie di Parmigiano Reggiano, (24 mesi) Provolone Valpadana, Pecorino delle fosse di Sogliano, con confetture dell’agriturismo Ciato e miele dei colli, Squaquerone con spicchi di piada Romagnola.

Misticanza fiorita di verdure dell'orto di Ciato

Crostate di marmellata di pomodoro verde dell'agriturismo Ciato.

More


>