Sabato 30 Giugno 2012
Sicuramente la cucina è stata sempre per Parma un piatto forte ed ebbe come già abbiamo avuto modo di raccontare nelle nostre news grande importanza durante la reggenza del “Ducato di Parma Piacenza e Guastalla” da parte di Maria Luigia, già moglie di Napoleone, dove, nella cucina locale si incontrarono i si integrarono cucina francese ed asburgica.
Se la Sovrana amava le paste ripiene quali tortelli ed anolini, i brasati, i bolliti e il petto di pollo da cui si dice abbia preso il nome il famoso involtino duchessa di Parma, non disdegnava certo i dolci anche semplici, come il biscotto che vi raccontiamo, da “pocciare”, viste le sue caratteristiche, sia in latte fresco che malvasia dolce dei colli di Parma, che certo non mancava nelle cantine del Palazzo Ducale, oggi sede dell’EFSA. Si racconta che il biscotto sia da attribuire a Agnoletti Vincenzo credenziere e liquorista presso la corte di M.L. d’Austria. Agnoletti, nel 1803 editò in Roma il suo ricettario di non facile comprensione “La nuova cucina economica”
Ingredienti:
500 grammi di farina
100 grammi di burro
100 grammi di zucchero a velo
10 grammi di ammoniaca in polvere
1 baccello di vaniglia
2 prese di sale
2 decilitri di latte tiepido
Mettete la farina nella vostra impastatrice, lo zucchero,l’ammoniaca ed il sale, mentre fate girare adagio unire il burro a pezzetti. Togliete i semi di vaniglia dal baccello e aggiungeteli al latte tiepido che verserete a filo per ottenere un impasto molto morbido e lavorato a lungo.
Stendete la pasta con il mattarello sino a raggiungere uno spessore di circa un centimetro.
Tagliate a fette di centimetri 2x10 e mettete in forno preriscaldato a 180° fino a quando i biscotti non saranno leggermente dorati. Circa 20 minuti.