Domenica 23 Settembre 2012
Non so se ai contadini è concesso suggerire agli assessori, esprimere un opinione e una proposta che potrebbe essere di aiuto al Paese. Non è un pensiero originale che il modello attuale dell'economia italiana debba evolvere per affrontare i terribili sconvolgimenti macroeconomici dell'Europa e del mondo. Un approccio differente deve essere perseguito per riguadagnare le posizioni perdute, garantire un ruolo al nostro Paese nello scacchiere mondiale e preservare un posto di lavoro a centinaia di operatori di buona volontà. Una proposta sicuramente populista di cui si parla da anni, … se ne parla …… , tant’è che addirittura stiamo perdendo sempre di più posizione. Si potrebbe partire, e anche questa e cosa nota, dall’educazione, per permettere una formazione più adeguata ed attinente ai tempi e alla necessità delle nostre aziende di settore, una formazione più pratica, più umanistica e meno teorica, coi piedi per terra. Ritengo che il nostro Paese, le nostre città dovrebbero guardarsi in casa seriamente, valutare con attenzione il loro patrimonio storico e culturale. Lo sanno, ma ci si contraddice, e spesso lo si da in gestione al ministro o all’assessore più sfigato o ancor peggio ad un assessore già impegnato che lo tiene come delega di terza battuta, diventando una risorsa mal sfrutta, quando non è devastata o gestita con improvvisazione. Un patrimonio che non crea reddito, almeno a casa nostra se è vero come è vero che il Colosseo e dato 1 a 10 alla torre Eiffel (con tutto rispetto), se le aziende enogastronomiche degli operatori francesi diventano di difficile gestione durante i fine settimana e qui da noi si tribola a impegnare la giornata. L’informazione e l’accoglienza, in questa epoca moderna, sono materie facoltative, presuntuosamente pensiamo di saperlo fare. Ma se ci guardiamo intorno la promozione è una babele in cui il turista tribola ad orientarsi, nel contempo un dispendio di risorse, spesso pubbliche che solo da noi trova giustificazione. In queste condizioni economiche è opportuno “copiare” anche a livello internazionale ed è inderogabile a livello regionale e nazionale una nuova stagione di cooperazione pubblico privato in cui anche la nostra regione in un recente passato ha dimostrato di esserne all’altezza. Logicamente parliamo di TURISMO.