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Si incominciò per scherzo il 1 maggio del 1999 con il raduno di tutte le Lambda ancora marcianti al mondo; da allora diverse sono le aziende anche multinazionali, gruppi sportivi ecc… che scelgono Ciato per le loro convention, per riunioni o più semplicemente per un soggiorno di piacere e promozione.

La scelta è nella possibilità di trovare nell’agriturismo Ciato di Parma, un collaboratore attendibile che grazie alle sue partnership  di provata affidabilità è in grado di soddisfare anche le più esigenti pretese del committente in un unico pacchetto. Si spazia dai giochi di ruolo, di intrattenimento, persino ai voli con mongolfiera, il tutto, immancabilmente, accompagnato da una varietà di indimenticabili piatti di cui questa terra vanta un riconoscimento mondiale anche dalla rivista statunitense Forbes.

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Agriturismo; curiosit? sul vino.

Dal momento che portiamo in tavola due nostre etichette ci siamo addentrati nella storia del vino e speravamo che la storia palesasse la sua nascita nel nostro amato quanto vituperato Paese.

Così non è, sembra che l’origine del primo vino, che risale a circa 2000 a. C. trovi casa a Cipro è il Commandaria, il vino dolce da dessert che prende il proprio nome direttamente dalla sua zona di produzione. Commandria è il luogo dove, nel 1210, i cavalieri dell’Ordine di San Giovanni costruirono il castello Kolossi.

Si racconta che , il re Riccardo Cuor di Leone d’Inghilterra, fu così rapito che al suo matrimonio lo avrebbe definito “il vino dei re e il re dei vini. A Ciato non potendoci permettere tale “re” dispensiamo “malvasia dolce dei colli di Parma” ardendo faccia parte dell’albero genealogico.

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Staying in Parma

The farm " Ciato " is part of a farmhouse with basements and cellars dating back to the fifteenth century, situated in a quiet agricultural town and close to many historical and natural beauties , such as the castle of Torrechiara , the abbey Our Lady of the Snow and the Magnani Rocca Foundation Parma only 12 km away and can be reached by bus . Nor can we overlook the gastronomic journey "Road of ham and wine from the hills of Parma " in our farm , as well as be part of it has put in place some collaborations to make some visits to the factories and ham with Parmesan and buy special prices . The property is ideal for your stay relaxing , the rooms are spacious and comfortable , both inside and outside in the courtyard and gardens . It has an apartment of 108 square meters. I also a large double bedroom use triple and one single use double, all with private bathrooms. The breakfast room is large and comfortable , it also houses a small library with high quality picture books that speak of the territory. The kitchen is the added value of the farm , churning out dishes still made by hand, serving customers on request . And ' possible a virtual preview .

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Petite Capital

Petite Capital: lo si dice della mia città, Parma, conosciuta come una piccola capitale di respiro europeo che sa unire uno stile di vita elegante e culturalmente ricco alla sobrietà e alla vita sana delle città di provincia. L’appellativo di piccola Capitale viene dalla sua storia, infatti fu capitale del Ducato durante il regno dei Farnese, dei Borbone, degli Asburgo e nel periodo napoleonico, vanta il passaggio delle più grandi dinastie europee e proprio grazie a loro rimane una tradizione storico e culturale ancora oggi ben visibile e respirabile nell’atmosfera cittadina. La grande tradizione musicale dei cittadini, qui ebbero i natali Giuseppe Verdi ed Arturo Toscanini, fa si che i parmigiani siano considerati un pubblico tra i più esigenti e più competenti in Italia. Ma Parma è anche capitale del cibo, infatti CIBUS rassegna dell’alimentazione si celebra nel nostro padiglione fieristico. Parma è capitale dei buongustai perché una natura benevola ha donato a questo lembo di terra particolari condizioni ambientali dalla pianura del Po sino alle più alte giogaie dell’Appennino, dove l’uomo con il lavoro e l’amore per la sua terra ha saputo sfruttare ed affinare e dare origine a prodotti fra i più rinomati del mondo. L’impareggiabile formaggio Parmigiano-Reggiano, il prosciutto di Parma, i vini dei colli, per non sottacere il salame di Felino che di gatto non è, ma deve il suo nome al paese di origine, sino ad arrivare al culatello di Zibello. Nell’ottocento la lungimiranza di alcuni agricoltori arricchisce il patrimonio gastronomico con la lavorazione delle prime conserve di pomodoro e di pasta. Non è la sola presenza di tali prodotti a rendere Parma capitale della cucina, influisce anche la posizione geografica di questo piccolo Ducato, posto di transito privilegiato tra il sud ed il resto dell’Europa avendo su di un lato la Lombardia e dall’altro i domini pontifici. Da ricordare la via Francigena che dall’Europa centrale conduceva a Roma. Il fatto di essere un importante Ducato ed i diversi passaggi hanno fatto si che alla corte di Parma si affinassero i migliori piatti delle diverse nazioni, sapientemente rivisitati grazie al gusto ed alle produzioni locali, dando vita ad un raffinato ed interminabile menù. Piatti straordinari al palato, sicuramente, ma straordinari anche nella storia, alcuni dei quali l’agriturismo Ciato di Parma ripropone ai suoi ospiti.

Il carattere usato e Bodoniano:  Giambattista Bodoni direttore della Tipografia Reale di Parma (Saluzzo, 26/02/1740 – Parma, 30/11/1813) è stato un incisore, tipografo e stampatore italiano, ancora oggi noto per i caratteri tipografici da lui creati

Schianchi Mario

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Autunno afrodisiaco

Tuber Uncinatum Chatin: che siano o meno fondate le virtù afrodisiache attribuite a questo tesoro nero a cominciare da Plinio fino a Pietro Aretino, passando per Casanova, il tartufo nero di Fragno  è senza ombra di dubbio il tesoro del territorio di Calestano.

il tartufo nero di Fragno si consuma prevalentemente fresco e si utilizza in molti piatti tipici della tradizione gastronomica locale come tortelli, tagliatelle, risotto, carni, uova e polentina. Inoltre il suo aroma intenso e delicato si combina perfettamente con il gusto di un altro prodotto tipico della Food Valley: il Parmigiano-Reggiano. Calestano, un borgo in festa per un mese intero. Saranno infatti cinque le domeniche dedicate a una delle eccellenze gastronomiche protagoniste dell'autunno parmense. La “Fiera nazionale del tartufo nero di Fragno” con la sua 23esima edizione dal 20 ottobre al 17 novembre 2013 è un programma ricco di eventi. Per chi vuole soggiornare poi nell’anfiteatro naturale dell’Appennino dove questo tubero si forma altra scelta non ha se non l’agriturismo Ciato di Parma, la cui corte è sorvegliata dal maniero del Pier Maria Rossi, castello di Torrechiara, costruito per amore e nelle cui cucine sembra che nel periodo autunnale funghi e tartufi fossero “dì casa”.

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Ciato: 125 miglia

L’agriturismo Ciato ancora protagonista dei raduni: ieri sabato 5 ottobre in una giornata di quelle che ti farebbero dire, se la passione non fosse tale, ma chi me lo fa fare ha ospitato gli amici del “moto125.org” per la sua prima edizione del circuito “125 miglia”  Chi sono i “ragazzi del 125 org”

Sono i ragazzi degli anni 80/90 che non possono dimenticare il loro primo “Bolide 125” a cui sono rimasti affezionati e che negli anni hanno mantenuto il motore ruggente, che puzza ancora di olio di ricino bruciato, di qualunque marca esse siano.

Qui di seguito mostriamo una foto che le raggruppa un po’ tutte quelle che hanno partecipato alla 1 edizione coordinata magistralmente, da quanto leggo oggi 6 ottobre nel loro forum, da Riccardo Barbieri,  Ricky per gli amici.

Solo una è stata lasciata in disparte, considerata vecchia dalle più giovani generazioni, la, appartata in un angolo, la cosa mi rattristava, mi ci sono avvicinato con discrezione, lo ritratta ed accarezzata, ma lei sembrava capisse la situazione, è arrivata ultima, partita ultima la signora “Gilera” con il suo pistone ben più lento col suo battito “cardiaco” classico ma con grande dignità ha percorso le sue 125 miglia senza segni di cedimento con la dignità della vecchia signora meno appariscente ma con un fascino che riesce ancora ad abbarbagliare.

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Parma on bicycle

The Parma area is rich in native productions and next to the most famous and popular there are many little-known products that are worth discovering.

From the waters of the  Po Apennines  that unite us to Liguria and Tuscany, there are many routes for those who want to combine culture and scenic beauty of the discovery of the flavors that come from the lands Parmesan .

Get carried away by the wines , Malvasia di Candia , Lambrusco , Parma and Sauvignon Red Hills .

Surrounded by vineyards , farms have retained the traditional processing techniques to make their unique products.

Langhirano , is not only Parma ham, but rolling hills, and here you had a passion for wine , a symbol of Italian excellence, which accompanies the imaginative cuisine of a "sea of ​​flavors ."

Flavors , such as Parmigiano -Reggiano Felino salami and truffle Fragno . A myriad of colors and scents you meet and sniff along the "road of the ham and wine from the hills of Parma ."

For those looking for a high-quality and unique taste , has yet to hand the " restore " , preparing the first dishes Parma and stay overnight in Ciato good , old farm located on the foothills in four steps from the castle of Torrechara , the most fascinating and famous the circuit " Castles of the Duchy ."

The way the ham is a brand synonymous with excellence of good food in the province that offers tours of flavor . A guide that will lead you among the best restaurants and shops , characterized by typical, high- quality, where the link with the territory and authenticity are the most important ingredients : the cuisine of the city to the mountain dishes , an extraordinary wealth envied worldwide .

By anolini , the tortelli , loin from the oven, to the Duchess of Parma rather the " old woman Pramzana " there are many dishes that are still prepared in the manner of a time, as did our grandmothers .

But from next year 2014 Ciato offers an extra opportunity , whether you're a small or large group, you can leave your vehicle in the company and to explore the area with the  bicycle " deltapo

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Agriturismo Parma: dolce viaggiare, dolce dormire

Una manciata di dolci colline che a sud hanno dignità di montagne, solcate dai vitigni che danno origine ai vini colli di Parma. Uno scenario in cui si snodano gli itinerari della Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma, un percorso privilegiato per scoprire i grandi sapori che hanno resa famosa nel mondo la valle del cibo. La Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma propone diversi itinerari: storia, arte, cultura, natura e prodotti tipici. Potete decidere di seguire la via che conduce a Langhirano, capitale del prelibato prosciutto crudo dove si concentra la maggior parte dei prosciuttifici della provincia di Parma; qui ha sede il Museo del Prosciutto e dei Salumi, nell’antico Foro Boario del paese. Al piacere del cibo potete unire la bellezza dell’arte o il fascino della storia. Gustosi Manieri, un percorso lungo anche più giorni fra i più avvincenti castelli, rocche e fortezze dell’antico Ducato di Parma e Piacenza o optare per la Magnani Rocca per affogarsi nell’arte. Ma la tappa del riposo e senza ombra di dubbio all’agriturismo Ciato, antica corte agreste inserita nell’anfiteatro dell’Appennino, sorvegliata dal castello del Pier Maria Rossi –Torrecchiara- (Rocca altiera et felice) dove un buon bicchiere accompagnato da un tagliere di squisiti salumi fa da invito ad una notte da sogno. Per info: www.ciato.it.

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Agriturismo Parma. ho scelto Ciato

Ciato, un luogo da tutelare, un lembo di terra che si stacca dalla città che dista solo 12 Km e si inserisce in un ampio anfiteatro naturale dell’appennino Tosco Emiliano. Sulle prime alture, a pochi passi dalla corte, troneggia il maniero di Torrecchiara ad est ed a ovest insistono la Magnani Rocca, l’abbazia Madonna della Neve e il castello di Felino, sede di quel sublime salame che fece dire al Du Tillot: “Mi sento marchese di un paese di salciccioni”. A soli 7 Km c’é anche il Museo del prosciutto. Una scenografia che si arricchisce di storia, cultura, e tradizioni. Tradizioni nate dalla caparbietà di questi valligiani che, anche dalle piccole cose e dagli animali che popolavano la vallata, hanno fatto di questo luogo l’attuale food-valley. L’azienda è oggi sede di campi sperimentali, varietali, e di tecnica di coltivazione a basso impatto ambientale, dove si studia

per ottimizzare l’uso delle risorse idriche e nutrizionali. Il suo titolare, Schianchi Mario, è stato di recente correlatore di una tesi di laurea sulla progettazione di un viridarium che si auspica di realizzare a breve, a forme geometriche simmetriche in rapporto aureo, Fibonacci. L’agriturismo si è arricchito di un pregevole appartamento dedicato agli ospiti e studiosi che vogliono prolungare la loro permanenza per approfondire le tecniche di coltivazione. Non va dimenticato che Panocchia, sede della fattoria, e patria di illustri personaggi del mondo dell’agricoltura, ha dato origine all’attuale coltivazione e trasformazione del pomodoro. Nei primo decennio del secolo scorso il giornale locale riportava: ed in quel Paese oggi vi fumano decine di ciminiere che producono centinaia e centinaia di biglietti da mille e creano lavoro per decine e decine di operai.

La cucina si inserisce anch’essa in questo contesto ed utilizza esclusivamente prodotti del territorio, proponendo progetti degustativi esperienziali e conoscitivi, oltre alla preparazione di confetture e conserve.

Sul sito dell’azienda www.Ciato.it sono in evidenza diverse proposte; è possibile progettare assieme il percorso di studio, anche durante il periodo estivo. Per le scuole che ne manifestano la necessità, in collaborazione con aziende d’incoming si realizzano pacchetti didattico turistici su richiesta anche per più giorni.

Per visite particolari è possibile richiedere personale altamente specializzato anche in lingua che accompagna l’ospite per il periodo richiesto su tutto il territorio. A questo punto buon ciato!

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Free parking camper Parcheggio gratuito camper

Which occasional camper, on the occasion of the festival of Parma ham in conjunction with the exhibition of the camper 2013 will put has provision of lords motorhome parking spaces to those attending to "magna crack" at the farm Ciato. www.ciato.it

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Travel on the road of Parma ham with the farm Ciato

To better meet the needs of tourists Ciato has partnered with www.cavalbertoilari.it ham in Langhirano, so that no one can say "I was on the land of ham and I could not see how it works".
Guests of our farm has secured a visit to the ham for every day of the week and a 5% discount on any purchase, while the tasting is done at a cost of . 5.00 (24 months and ham sandwich with a glass of wine from the hills - white or red -) and free for children under 10 years. To take advantage of discounts for our guests will be enough to show up with our pax. All this fits in with our philosophy of hospitality in a relationship with the people because we believe human relationships a true value that is added to the usual discounted services to make your trip a unique experience and relevant.

 

 

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Settembre a Parma: festival del prosciutto e del camper

Sei tornato dalle ferie o devi ancora partire?, ti va di vivere un fine settimana o di fare le tue vacanze in un posto tranquillo ma nel medesimo tempo pieno di eventi nel territorio?. Non hai scelta, devi prenotare all’agriturismo Ciato di Parma, l’unico riconosciuto con quattro margherite. Guardalo in modo virtuale: http://www.youtube.com/watch?v=4yvRILoWiro

Da qui puoi partire anche in bicicletta e ti trovi in un mondo di avventure perché a Parma dal primo settembre succede di tutto. Parma e territorio; “festival del prosciutto”, con spettacoli attrazioni, finestre aperte, all’interno del quale ci trovi protagonisti.

Parma città: Teatro Regio dal 30 settembre al 31 ottobre “Festival Verdi” tutto dedicato al bicentenario del maestro per la soddisfazione dei musicomani, inoltre alla “casa della musica” sino al 31 di dicembre “Verdi il volto musicale dell’Italia” Forma e significato dell’immagine del maestro, ma è anche l’occasione per visitare i posti dove vissero personaggi come Maria Luigia, il genio di Toscanini, il Correggio, G. Verdi e uno dei giornalisti scrittori più tradotti come Guareschi autore del “Don Camillo”.

Poi le fiere di Parma che proprio a settembre (14-22) mettono in scena la più importante manifestazione italiana del caravanning e del turismo en plein air; tutti i più grandi produttori europei di caravan e camper, di componenti e accessori, ed una sezione dedicata al turismo.

Inoltre gli appassionati di vino possono dilettarsi fra le tante offerte che le cantine della valParma offrono, vendemmia, pigiatura ma  soprattutto degustazioni, ed in più se desideri fuggire dalla nostra aia, nelle ultime serate d’estate molte sono le feste paesane del territorio che salutano l’estate con musica ed enogastronomia.

Cosa aspetti prenota subito per una vacanza o un fine settimana diverso, dove i prezzi sono contenuti, ma le opportunità debordano. http://www.ciato.it/contatti.php?lang=ita

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Agriturismo Ciato ricorda il 600? anniversario di Petrus Maria Rossi

Spesso parliamo del castello di Torrechiara e dei circa, a quel periodo, 40 castelli su territorio parmense dei Rossi, mentre è passato inosservato il suo 600° anniversario. 25/03/1413. I castelli erano per Pier Maria Rossi uno dei suoi hobby preferiti; alcuni li ha ereditati, altri li ha conquistati con la forza, altri ancora li ha fatti costruire o ricostruire. molti non esistono più. Il castello per lui non era solo una roccaforte utile per presidiare il territorio e un segno di potere; gli piaceva progettarli, arricchirli di affreschi di statue e decorazioni; ancora oggi alcuni di questi: Torrechiara, Roccabianca, San Secondo, Felino costituiscono un prezioso patrimonio culturale e un rilevante richiamo turistico.

Petrus Maria, figlio di Pietro Maria (1374 – 1438), conte di San

Secondo, Berceto e Corniglio, e di Maria Giovanna Cavalcabò, figlia del

marchese Ugolino, signore di Viadana, nasce a Berceto (PR) il 25 marzo 1413. E’ protagonista della storia parmigiana del Quattrocento, valoroso guerriero, uomo colto, protettore delle arti, conosceva bene il latino, parlava disinvoltamente francese e spagnolo, amava la poesia e la musica, suonava e componeva poesie si dilettava nell’architettura  accoppiando questo interesse a quello delle fortificazioni militari.

Molto devoto alla Madonna – essendo nato nel giorno

dell’Annunciazione e portandone il nome - ha posto sotto la protezione della “redemptrice” Torrechiara definita dallo stesso “rocha altiera et felice” e sulle rive del torrente Parma a due chilometri dal castello medesimo ha fondato un monastero benedettino dedicato a Santa Maria della neve.

I rapporti con la moglie Antonia Torelli sposata a soli 15 anni, di sette

anni più anziana, figlia di Guido Torelli conte di Montechiarugolo, personaggio

influente nella corte milanese avendo sposato Orsina Visconti sono stati sempre puramente formali, dal matrimonio nascono (Francesco, Giacomo, Giovanni, Bernardo, Maria Bianca, Guido, Eleonora, Donella, Roberto); a cui sembra si debbano aggiungere tre bastardi. Nel 1457 Antonia Torelli col suo seguito si ritirava a Parma nel monastero delle benedettine di San Paolo, dove morirà nel 1468. Il suo vero amore fu Bianca Pellegrini da Como, sposata col ben più anziano Melchiorre d’Arluno, la quale lascerà il

marito e si trasferirà nel castello di Roccabianca, costruito appositamente per lei tra il 1446 e il 1463. In quegli stessi anni Pier Maria ricostruiva il castello di San Secondo per farne la residenza ufficiale della famiglia e edificava il

suggestivo castello di Torrechiara tra il 1446 e il ’60, che diventava il tempio dell’amore fra lui e Bianca, la famosa camera d’oro.

Nel 1480 Ludovico Sforza detto il Moro sobillato dai Pallavicino, vedeva nel

Rossi un nemico da annientare e nel 1482 conquistava Roccabianca, Pier Maria che si trovava a San Secondo ammalato, si faceva trasportare in

lettiga a Torrechiara, scortato da cento armigeri.

Le sue condizioni peggioravano rapidamente e il 2 settembre cessava di vivere, evitando l’umiliazione della sconfitta.

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Agriturismo Ciato a Natale avremo la cometa

Agriturismo Ciato a Natale avremo la cometa Ison, oramai è indubbio, sarà la cometa più affascinante degli ultimi 500 anni.

Sarà profetica, cosa porterà. i pareri sono discordanti.

Per saperne di più:

http://www.cometaison.it/

 

http://www.youtube.com/watch?v=qzAzeO1_98E

 

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Bicentenario di Giuseppe Verdi

http://www.teatroregioparma.org/verdifest/ è il sito ufficiale degli eventi messi in scena per celebrare al teatro Regio di Parma la nascita dell’insigne maestro. Nulla di meglio per i melomani del maestro Verdi per approfittare di una sosta per meglio conoscere Parma e la sua enogastronomia prenotando per tempo un soggiorno all’agriturismo di Parma “Ciato” che pur immerso nella campagna a sud della città, zona di produzione del re dei formaggi e del celeberrimo prosciutto di Parma, dista solo 12 km. dal rinomato teatro, ed è immerso in un silenzio assordante quanto romantico come alcune celeberrime opere del maestro. Le prenotazioni si consigliano fatte per tempo, perché pur essendo le dimensioni della struttura enormi i posti sono veramente pochi, ma di gusto stimato.

Dalla secolare aia di Ciato è ben visibile il castello di Torrechiara, dimora d’amore del conte Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini Di Arluno, 1400; e nelle limpide serate sotto il cielo stellato, là, da dove scende il Marino, ecco la catena appenninica che quasi sembra un presepe, che unisce il nostro territorio alle Cinque Terre della Liguria. Nulla vi è di meglio che prepararsi ad un’opera in tutto relax con una buona passeggiata fra i campi che lambiscono la collina o una buona lettura nell’accogliente porticato ancestrale dell’agriturismo, seguito da un lungo aperitivo a base dei prodotti che lo stesso agriturismo riserva ai suoi ospiti: prosciutto, parmigiano, salame felino, il tutto innaffiato da quel nettare di Bacco che si chiama malvasia le cui origini vengono dal mare di Ithaki.

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Agriturismo Ciato; Parma

Disponibili alla scoperta, turismo consapevole per reagire alla crisi.

Qui non occorre che tu arrivi con una valigia piena, tieniti dello spazio per il ritorno, il tuo viaggio per quanto tu possa entrare in una terra conosciuta ha sempre un angolo di ignoto, perché per quanto tu l’abbia studiata ti riserverà sempre una sorpresa. Procurati pure tutte le cartine le guide, i vademecum, ma non potrai mai sapere cosa ti riserva il viaggio perché come diceva Guy de Maupassant “si passa una porta e si entra in una realtà inesplorata che sembra un sogno”. Quindi difficile immaginare tutto quello che può attenderti; e noi cerchiamo di rendere il tuo sogno inverosimile. Veni senza premura e fra i tuoi indumenti ricordati di mettere almeno un chilogrammo di disponibilità per ritrovare, come diceva Calvino, un passato che non sapeva più di avere, enunciando: “L’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti”. Arrivati…, inebriatevi, sborniatevi, dei nostri profumi dei nostri sapori, faremo in modo che il vostro viaggio assomigli veramente a un sogno.

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Badia Santa Maria della Neve.

Oggi sabato 30 marzo 2013, vigilia della Santa Pasqua, vogliamo farvi gli auguri parlandovi di una meta turistico religiosa; l’Abbazia benedettina di Torrechiara edificata sulla sponda ovest del torrente Parma.

Oggi nel monastero vive Padre Filippo, benedettino, che con l’aiuto di alcune suore indiane regge le redini della gestione di tutto il complesso. Di lavoro ce n'è tanto, ma le porte sono sempre aperte per accogliere con un sorriso i circa quattromila visitatori all’anno. Nella filosofia dell’orat et laborat esiste in un angolo un laboratorio dove grazie ad antiche ricette della storica farmacia del monastero di San Giovanni di Parma, si fabbricano unguenti di vario tipo, colluttori, tisane... Un toccasana anche per il sostentamento dell’abbazia, richiesti dall'Italia e dall'estero. Anche la regina Paola del Belgio è loro cliente. Ogni angolo del manufatto è un pezzo di storia. Gioielli architettonici in un contesto quasi surreale: il belvedere sul torrente Parma, il campanile della chiesetta, il chiostro con il suo pozzo artesiano, il tutto risalente al 1471 su commissione di Pier Maria Rossi, residente nell’attiguo Castello, probabilmente per il figlio naturale Ugolino, che allora era abate del monastero di S. Giovanni Evangelista a Parma. Mirabili esempi di pittura sono, invece, l'affresco nel vestibolo, attribuito a Francesco Tacconi, raffigurante una dolce Madonna con Bambino in mandorla, ed il prezioso ciclo pittorico della Sala dei musici, poeti, giocatori di carte e morra. Dal complesso dall’agriturismo Ciato è raggiungibile anche a piedi attraversando la proprietà e seguendo la panoramica che costeggia il torrente Parma.

 

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Parma: NEVE SUL PALAZZO DUCALE

Questa è l’ultima neve che è caduta la notte del 17 marzo 2013 sul palazzo ducale di Parma. Imponente palazzo voluto da Ottavio Farnese nel 1561 e costruito su progetto di Jacopo Barozzi, detto comunemente il Vignola, è stato un architetto, teorico dell'architettura e trattatista italiano. Fu uno degli esponenti più importanti del Manierismo, in un'epoca di importanti cambiamenti di cui fu protagonista. La sua importanza storica è dovuta sia alla realizzazione di edifici innovativi, sia all’opera di trattatista dell'architettura soprattutto per la teorizzazione degli ordini che rappresentò un momento importante nella definizione del canone classicista.

L’aspetto attuale però è frutto di vari rifacimenti ad opera sia del Bibiena che, nel 1767, da Ennemond Petitot. E’ grazie agli interventi del Petitot che viene eliminata la grande scala doppia con grotta centrale che ornava l’ingresso e viene conferito al palazzo un aspetto più classicheggiante.

Al piano terreno si trovano opere di Cesare Baglioni, dipinte all’inizio del ‘600. Il monumentale scalone settecentesco porta alla sala degli uccelli, così chiamata per le decorazioni a stucco e ad affresco realizzate da Benigno Bossi nel 1766-67 e  rappresentanti 224 specie di uccelli. “Sala di Alcalina”, decorata attorno al 1568 con la collaborazione di Jacopo Bertoja, uno dei più interessanti rappresentanti del secondo manierismo parmense, con scene tratte dal libro VII dell’Orlando Furioso. E’ la sala più antica del palazzo. Sala dell'Aetas Felicor o del Bacio. Affrescata da Girolamo Mirala e Jacopo Zanguidi detto il Bertoja fra il 1570 e il 1573 e rappresentante il mito di Venere e Amore e l’età felice. Mentre nella volta i due artisti lavorano a stretto contatto e quasi non è possibile distinguere il lavoro dell’uno e dell’altro, sulle pareti emerge l’opera del Bertoja che continua il lavoro dopo la morte del maestro. E’ sulle pareti la scena della danza con particolari del bacio fra trasparenti colonne di cristallo che intitola la stanza e che rappresenta una delle creazioni più nuove del tardo manierismo dove lo spazio viene inteso come “strumento d’illusione naturalistica”. Sala d’Orfeo. Affrescata da Girolamo Mirala e Jacopo Zanguidi fra il 1568 e il 1570, dove prevalere il maestro Mirala, con scene della favola d’Amore di Orfeo pausate da elementi architettonici. Sala di Erminia. La Gerusalemme Liberata è il tema rappresentato dagli affreschi del Tiarini datati 1628. Gli episodi scelti sono l’Incontro fra Erminia a cavallo, Tancredi morente e Erminia mentre coglie Vafrio intento a spiare. L’intreccio di rami che circonda la sala è dello stuccatore Carlo Bossi. Sala dell’Amore. La volta è dipinta da Agostino Carracci con tre rappresentazioni dell’amore, ma muore prima di poter terminare l’opera nel 1602: L’amore materno con Venere che guarda il figlio Enea mentre si dirige verso l’Italia, l’amore celeste fra Venere e Marte e quello umano fra Peleo e Teti. La sala fu completata tra il 1679/80 da Carlo Cignali con altre rappresentazioni dell’Amore col trionfo di Venere e Amore nel ratto di Europa; Bacco che offre il tesoro ad Arianna; il trionfo di Venere e amore con le grazie e il piacere e la lotta fra Amore e Pan.

Sala delle leggende. Gian Battista Trotti detto il Molosso, tra il 1604 e il 1619 decora tre pareti della stanza con Giove che incorona Bacco accompagnato da Venere; il sacrificio di Alcesti; Circe che ridà forma umana ai compagni di Ulisse. Nella parete vicino alla finestra ci sono due affreschi del fiammingo Giovanni Sons. Vista la vicinanza con l’agriturismo Ciato è meta consigliata se non altro per il contesto in cui è situato, il giardino ducale di Parma recentemente ristrutturato.

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Una perla dell?Appennino Parmense.

Situata a 720 metri sul livello del mare la “Pieve romanica di Sasso”, dedicata a Santa Maria Assunta, si trova nel comune di Neviano degli Arduini in località Sasso.

Il pavimento della pieve, costruito su di un naturale declivio comporta una leggere inclinazione.

Presenta una facciata arricchita di una sola bifora ad apertura a croce e da due lesene. L’interno si presenta a tre navate che terminano in altrettante absidi semicircolari.

Realizzata in pietra naturale con tetto in pietra di lavagna sorretto da capriate in legno. All’interno le navate sono divise da una fila di cinque colonne su cui poggiano archi a tutto sesto. I bassorilievi sono ricollegabili a quelli di Bada Cavana e a quelli del Duomo di Parma. Le lastre del fonte battesimale raffigurano gli evangelisti San Matteo e San Marco. La pieve è facilmente raggiungibile dall’agriturismo Ciato di Parma in pochi minuti.

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Sen of wine

Chiude le porte SensofWine - Anche il basso-baritono Michele Pertusi e Luca Maroni hanno a lungo disquisito sull' importanza dei percorsi enogastronomici e Gualtiero Marchesi ha apprezzato gli abbinamenti affiancati ai must della Strada del Prosciutto.

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Parma sens of wine

Ancora non sappiamo come andrà a finire, ma sen of wine è partito con il piede giusto, un teatro Regio stipato, un affabulatore, Luca Maroni, bravi il coro e Pertusi con i suoi brindisi lirici, le vibrazioni della batteria di Molinari del gruppo Zucchero,  ma un bravo ai vini emiliano-romagnoli che hanno stupito per le loro caratteristiche. Parma, Emilia Romagna, una terra con l’anima, una terra del sorriso, una terra dalle indiscusse singolarità enogastronomice, una terra tutta da assaporare per sognare.

Ricchezze prelibatezze, ghiottonerie, leccornie e non solo enogastronomiche che tutto il mondo cerca di imitare, ma che vuole anche venire a conoscere. Parma apri i cancelli ai viandanti, che sono sempre più numerosi, sempre più curiosi, lascia che il marino, il sale, il fuoco possano raccontare come sanno plasmare questo territorio e i suoi prodotti, e noi beneficiari ignari apriamo i portoni dell’accoglienza, cosa che purtroppo i nostri vini chiusi in bottiglia, il parmigiano sulle scalere, i salumi appesi al chiodo non sanno e non possono fare.

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Parma ?libiamo ne?lieti calici?

Mancano poche ore e poi…… “sens of vine” la manifestazione clou di Luca Maroni entra in scena al teatro Regio di Parma per poi proseguire al Palazzo del Governatore, Un brindisi lungo tre giorni in scena dal 15 al 17 marzo nel cuore della città.

Sens of wine è la grande vetrina enogastronomica di livello nazionale, che da Roma per la prima volta fa tappa anche al Nord, a Parma, prendendo il nome per l’occasione Sens of wine Emilia Romagna, I migliori vini e cibi della nostra regione in assaggio. 

Fra le grandi firme di Parma come Barilla e Cibus e Parma Calcio, Luca Maroni ha voluto anche la “Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma” che sarà presente con un proprio stand. 

Nello spazio della “strada” oltre a raccogliere informazioni sul territorio ad appropriarsi delle cartoguide, sarà possibile degustare i must del territorio -Parmigiano Reggiano con marmellata di pomodoro verde, mousse di prosciutto di Parma e salame Felino- il tutto preparato nelle cucine dell’agriturismo Ciato.

Tre giorni in cui Parma e il suo territorio si mettono in mostra per confermare se mai c’è ne fosse bisogno che anche il vino incomincia a volere la sua parte.

E come dice Pertusi, tenore di queste terre qui tutto è cultura, anche la musica e il cibo di cui il vino e parte essenziale celebrato anche nelle opere da diversi maestri come il Verdi Giuseppe.

…….. e allora si brindi….. libiamo ne’lieti calici.

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S, Valentino: due cuori un castello

Gli stranieri arrivano a frotte , ma non è detto che tutti gli italiani lo conoscano. Per S. Valentino è sicuramente una delle mete ideali, se non altro per la storia amorosa che cela fra il Conte e la sua amata Bianca, per i racconti che ancora vivono fra le formelle dorate della camera d’oro e le quattro torri merlate che padroneggiano la valle. San Valentino a Torrechiara è un’iniziativa in collaborazione con la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Parma e Piacenza, la Strada del Prosciutto e dei vini dei colli di Parma e le guide di Torrechiara.

Tre giorni per assaporare il castello e il territorio e per notti di intimità sotto lo sguardo del maniero presso l’agriturismo Ciato. Programma:

Giovedì 14 Febbraio 2013
Un biglietto per Due

Dalle 9 alle 18 lasciatevi conquistare dalle raffinate atmosfere di una delle più celebrate storie d’amore del Rinascimento.

Sabato 16 Febbraio 
 Dopo la visita, la Cantina del Borgo vi aspetta per offrirvi un aperitivo vino dei colli .

Domenica 17 Febbraio
Dalle 10 alle 17 visita in Castello
Alle ore 10,30 percorso guidato
“Due Cuori e un Castello”

Esperte guide e il coro diretto dal maestro Alessandra Vavasori, evocheranno con dolci melodie d’epoca il raffinato ambiente della corte di Bianca e Pier Maria.
Terminata la visita la Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma offre un brindisi augurale accompagnato da squisito formaggio Parmigiano-Reggiano.

 

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Conoscere Parma: Vigilia del Santo Natale in pedemontana parmense.

Molte le tradizioni della misteriosa, arcana e magica notte che precede il Natale.

Diverse di origine celtica, come l’immancabile soc (grosso ceppo di legno) ad ardere per tutta la notte nel camino, per riscaldare le anime degli angeli e dei propri morti che durante la notte, quando, finiti i culti, la famiglia si ritirava e la resdora regina e padrona della cucina lasciava imbandita la tavola, potessero entrare indisturbate e rifocillarsi e benedire quanto era rimasto.

Il pasto della vigilia era sobrio, rigorosamente a base di piatti poveri, un po’ di reginelle (pasta asciutta) magari ricavata dagli avanzi della pasta per gli anolini (galegiant) nel nostro idioma, piatto forte del giorno dopo, condita con funghi porcini secchi rinvenuti in acqua e una sporcatina di pomodoro concentrato, un toc ed marluz frit, il baccalà conservato sotto sale, pesce del Baltico, un poco di insalata bianca, bianca perché conservata al buio in cantina su un cumolo di sabbia e per i più ambienti du pes putana (due piccole engraulis encrasicolus) conservate in salamoia.

Ma più che il desco era il camino all’attenzione della famiglia, che mentre recitava il rosario osservava la fiamma, dal suo colore o dal tiraggio a seconda di come aspirava il vento che poteva anche muovere leggermente la cenere i vecchi facevano le previsioni dell’anno. Il ceppo rigorosamente di legno duro, perché durasse fino al mattino, per chi poteva era di ginepro (znévor), pianta cara ai Celti per le sue molteplici proprietà, si riteneva infatti che avesse la proprietà di cacciare gli spiriti, di portare quindi fortuna oltre che profumare con la sua essenza resinosa. Il ginepro pianta venerata nel periodo dell’avvento era qui da noi pianta natalizia a tutti gli effetti, sostituiva anche il pino e l’abete come albero di Natale, le sue bacche poi erano ben conosciute dalle nostre massaie, servivano per preparare ottimi arrosti in mistura con altre essenze, oltre al famoso gineprino, infuso altamente digestivo; e cinque sei grani per bottiglia li usava anche al rezdor  per aromatizzare il suo distillato di vinaccia.

Ma l’attinenza camino ginepro non finisce qui, dal legno del ginepro si ricavavano altri utensili come  al polintén cucchiaio dal lungo manico che serviva per girare la polenta nel paiolo e si dice che proprio grazie alle sue virtù aromatiche conferisse un particolare aroma.

Parma vecchia e la sua cultura, che oramai sopravvive solo su pagine ingiallite e nella memoria di pochi.

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Parma: riflessioni di un agriturista

Quando si pensa al turismo, inevitabilmente viene alla mente la parola "viaggio", per cui si può associare il termine "turismo" al termine "viaggio".  In un contesto del genere, si può definire il turismo come qualcosa che è nato con la formazione dei primi agglomerati, perché il viaggio nasce dall'esigenza di comunicare tra un centro e l'altro. In molti guardano al turismo dal punto di vista statistico, economico, storico o psicologico, trattando quindi soltanto un aspetto di questo fenomeno che invece spazia dall’economia alla cultura, dalla religione allo sport, dal commercio alla medicina alla voglia della scoperta enogastronomica. Si rimane quindi perplessi quando i nostri amministratori al commercio, alla cultura ragionano più nell’ottica di eventi che spesso hanno una più marcata connotazione di giusta aggregazione della comunità locale senza azzardare una più lungimirante azione turistica dell’evento.

Molteplici ed ammirevoli sono le iniziative che si svolgono a livello locale, anche con considerevole sforzo economico, ma che non analizzano le eventuali e possibili ricadute che l’evento potrebbe avere se fosse visto anche con un occhio di attenzione al viaggio.

Creato l’evento, anche se interessante e di grande appetibilità non è detto che automaticamente abbia una ricaduta conveniente sul territorio e sulle sue attività economico commerciali, bisogna essere capaci di trasferire il messaggio da una persona ad un’altra.

Comunicare significa farsi comprendere. E la cosa non è mai scontata. Per poter comunicare bisogna senza dubbio sapersi esprimere ma perché una comunicazione si realizzi occorre:

- conoscere il mittente;

- conoscere cosa vuole comunicare;

- conoscere il destinatario;

- usare appropriati veicoli di trasmissione;

- saper suscitare interesse;

-. informare esaurientemente;

- ascoltare e valutare le reazioni del destinatario;

- migliorare, se necessario, il contenuto dell’informazione trasmessa, usando differenti e più efficaci        mezzi di comunicazione se necessario;

-  suscitare interesse con altri stimoli;

- riascoltare e valutare di nuovo le reazioni del destinatario.

Per tutte queste considerazioni dobbiamo ricordare sempre che il destinatario del nostro messaggio è qualcuno al quale non interessa instaurare un colloquio con noi, a meno che non siamo noi a stimolarlo e ad interessarlo con appelli allettanti.

Considerato in continuo aumento il turismo internazionale viene da chiedersi come mai l’Italia Paese unico al mondo per le sue molteplici potenzialità turistiche sia in affanno.

Forse la risposta è da ricercare proprio nella mancanza o scoordinata comunicazione dovuta non tanto alla non capacità di trasmettere, ma piuttosto ad interessi particolari che mettono più in contesa che in rete.

Italia Paese da milioni di grandi eventi autoreferenziali!

Sarebbe più interessante che gli assessorati preposti, che gli addetti ai beni culturali e ambientali fossero più propensi a rendere  accessibili e fruibili e adeguatamente valorizzato un patrimonio che avi e storia ci hanno  lasciato in eredità.

 

Schianchi Mario

 

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