Sabato 27 Gennaio 2018
Oggi ho portato la mia cucina sui monti verso la terra della luna, dove i pastori in questo periodo erano in transumanza verso le terre basse, lungo i torrenti, mentre le pastore con i marmocchi vivevano temporaneamente sulle imbiancate cime da vedove più o meno allegre. Sicuramente non gli mancava il lavoro, al contrario del cibo, per cui erano alla ricerca continua di arrangiare un piatto per quanto possibile con variazioni sia per ragioni salutistiche che di assuefazione.
Uno dei piatti di queste terre che si consumava in questo periodo erano indubbiamente le castagne di cui la zona è ricca, mischiate con ciò che la provvidenza passava. Prendete, se per quattro persone, una sufficiente terrina in cui farete soffriggere una cipolla con 20gr di pancetta, 20 gr è la quantità della ricetta originale, del tempo di parsimonia, io abbondo. Aggiungete: rosmarino e alloro, mezzo cucchiaio di concentrato di pomodoro,180 gr di fagioli, precedentemente lessati, io uso rigorosamente il borlotto, assaggiate e aggiustate di sale e pepe a vostro piacere. A questo punto si aggiungono un 200 gr circa di patate tagliuzzate finemente e 400 gr di castagne secche. Coprite con acqua e lasciate bollire fino a quando le castagne non si saranno intenerite al punto giusto. E’ ovvio che questo primo piatto veniva mangiato in scodelle di terra cotta. Sicuramente questo è uno di quei piatti che può dare origine a reazioni intestinali gassose con relativa fuoriuscita rumorosa degli stessi. Si raccomanda pertanto la dovuta discrezione e una sufficiente areazione, cosa che certo non mancava con gli infissi del tempo.