Sabato 26 Gennaio 2013
Fuori dalle più famose rotte dei tour operator, meno famosa delle mete più blasonate e più cliccate del web, ma forse, proprio per questo, ancora più affascinante, sembra fatta per chi vuole concedersi una vacanza fuori dagli schemi abituali e conoscere qualcosa di unico. Ideale per chi ama la natura, con un'atmosfera rilassata e un centro, Parma, con vicoli pittoreschi già calpestati dal Verdi, dal Toscanini, Mazzola, Correggio e dalla duchessa Maria Luigia d’Austria; solo per citarne alcuni. La val Parma, la valle del prosciutto dolce di Parma, del parmigiano e del tuber uncinatum (tartufo di Fragno), degli intrepidi ciclisti che dalle piste ciclabili partono per scalare l’Appennino; vivace, tutta da godere ed assaggiare. Chi prenota all’agriturismo Ciato apre le finestre su una storia d’amore: del Pier Maria Rossi e dell’amata Bianca Pellegrini d’Arluno che felici vissero nel maniero che guarda a Ciato. Romantica atmosfera vintage nelle camere o nella suite che si colloca nei rustici dell’antica corte settecentesca padana, vedi, che dista pochissimi passi dall’abbazia Madonna della Neve
(eretta nel 1471 su commissione di Pier Maria Rossi, probabilmente per il figlio naturale Ugolino, che allora era abate del monastero di S. Giovanni Evangelista a Parma. Nel 1473, quando la costruzione dell'abbazia doveva essere già a buon punto, Pier Maria ne chiese l’approvazione ecclesiastica al papa di allora, Sisto IV, che con una bolla del 12 aprile 1473 diretta a Ilario Anselmi, arciprete della cattedrale di Parma, ne autorizzò l’erezione. Il convento risultava dotato di chiesa, campanile, dormitorio, cimitero, refettorio, chiostro, giardino, orto ed altri servizi sufficienti ad una comunità di circa venti monaci appartenenti alla congregazione di Santa Giustina da Padova. Il fondatore si occupò anche di dotare il complesso di un discreto numero di beni, come fondi rustici e varie proprietà immobiliari.) dalla Magnani Rocca (La Fondazione Magnani Rocca nasce nel 1977 dalla volontà di Luigi Magnani (1906-1984), affiancato con passione dall'allora Cassa di Risparmio di Parma ora Cariparma-Crédit Agricole, di onorare la memoria del padre Giuseppe e della madre Donna Eugenia Rocca, con lo scopo di favorire e sviluppare attività culturali di carattere artistico, musicale e letterario. Il 15 marzo 1978 è stata riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica come persona giuridica di diritto privato. Luigi Magnani destinò alla Fondazione in primo luogo la Villa di Mamiano, inaugurata come sede museale nel 1990 con la raccolta d'arte che annovera, fra le altre, opere di Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Carpaccio, Dürer, Tiziano, Rubens, Van Dyck, Goya e, tra i contemporanei, Monet, Renoir, Cézanne, sino a de Chirico, de Pisis, 50 opere di Morandi, Burri, oltre a sculture di Canova e di Bartolini.Il celeberrimo dipinto La famiglia dell'infante don Luis, capolavoro di Francisco Goya, è l'emblema di una raccolta che nell'altissima qualità ha il principale filo conduttore.Nella Villa è stata lasciata il più possibile invariata la collocazione degli arredi per conservare l'atmosfera di casa vissuta: troviamo, infatti, preziosi mobili e oggetti Impero, fra i quali la grande coppa in malachite del Thomire, dono dello Zar Alessandro I a Napoleone, e mobili di Jacob.)