Gioved� 12 Agosto 2010
Chi è che sceglie in questo periodo una vacanza nella nostra città e soprattutto sceglie un agriturismo nella prima periferia a sud come Ciato.
E’ quasi sempre uno straniero amante dell’arte e della cultura, ma soprattutto della tranquillità e della buona cucina.
E’ persona di una cultura medio alta, che cerca soprattutto la tranquillità, il lento scorrere delle ore, che dedica la mattinata alla scoperta dei tesori cittadini, quali il duomo il battistero, che rimane affascinato dal teatro Farnese che lo vede più bello di quanto poteva immaginarlo.
Dedica uno e due giorni alla scoperta dei castelli rossiniani, ma soprattutto dedica il suo pomeriggio al relax, alla meditazione, alla lettura di un libro o all’approfondimento di quello che ha visto o visiterà il giorno successivo.
Cena abbastanza presto e durante la cena ha bisogno di essere accompagnato alla scoperta di quello che fai durante il giorno, di come prepari i piatti, di come si fabbricano le nostre d.o.p, curioso di vedere come le custodisci e come le prepari, spesso ha voglia di provare in prima persona, cerca un ambiente famigliare, passa assieme a te la serata davanti ad una buona malvasia, si intrattiene sino a tarda ora, gli piacciono i racconti e le storie del territorio.
E’ uno che spesso mette alla prova le tue conoscenze anche culturali, gli piacciono le storie di Verdi di Peppone e Don Camillo, gli aneddoti sul Pier Maria Rossi, ti chiede del Correggio ma anche di particolari che non trovi sui libri di storia, si lascia volentieri coinvolgere dalla narrativa popolare. Spesso essendo Ciato datato nel tempo è incuriosito dalla storia del sito, da quanti anni hanno le mura, chi lo abitava, da quanto lo abiti, cosa coltivi, come coltivi, cosa fai, perché lo fai, quasi volesse appropriarsi della tua anima, del tuo mondo.
Questo è quello che a lui piace, questo è quello che da a noi la soddisfazione del nostro lavoro, per superare anche la sonno che spesso cerca di abbassare le nostre palpebre.
Questa è l’esperienza della passata serata, assieme al viceministro dell’agricoltura del Gana, questa e tante altre, che fanno così vivere e rivivere anche i ricordi dell’aia di Ciato.