Venerd� 17 Luglio 2009
Agricoltura: quando il costo della burocrazia supera il PIL
E’ spaventoso, ma a volte mi capita di constatare che avevo ragione. Si perché oggi purtroppo si avvera quanto paventavo negli anni ottanta quando schifato lasciai il sindacato agricolo. Mi riferisco alla denuncia di Michele Umana del coordinamento “Liberi Produttori Agricoli Siciliani” alla fiera di Cesena durante l’incontro-dibattito tra esperienze e realtà agricole di diversi territori nazionali del 18 gennaio u.s.
Umana, durante il suo intervento segnala che in Italia ci sono, oltre alle associazioni di categoria 1.200.000 dipendenti pubblici che si occupano di agricoltura per un costo sociale di 61 miliardi contro una produzione lorda vendibile di 40miliardi di euro (dati 2005).
Fra i vari interventi merita attenzione anche l’ultimo di Scarpa Bonazza gia sottosegretario all’agricoltura e agricoltore nel primo governo Berlusconi. Un intervento che ha stupito, affermando che la politica anche di destra non ha per l’agricoltura la dovuta attenzione e che l’impegno delle associazioni e di tirare la giacca del ministro di turno affinché aumentino scartoffie e burocrazia per aumentare il loro lavoro.
Se i dati e i fatti riportati dai relatori, rispondono al vero è una situazione insostenibile a cui per primo il settore primario deve ribellarsi e ad essi deve fare eco la politica. Sarebbe stato interessante, se avessero portato dati più dettagliati è sarebbe interessante approfondire realmente quanti di questi impiegati hanno davvero a che fare con il settore primario e con quali competenze per avere un confronto con realtà simili all’interno della Comunità Europea.
Schianchi Mario