La voce dei campi

Venerd� 14 Agosto 2009

La voce dei campi

Tempo di vacanze.

Tempo di vacanze, ed anche la “voce dei campi” timidamente si azzarda ad analizzare questo comparto, che in questi giorni sta versando fiumi di inchiostro su stampa specializzata e meno.

Mi sembra ovvio, quanto scontato, partire dalla mia amena Panocchia, piccolo paesello incastrato nel naturale anfiteatro dell’appennino emiliano, posto nell’ultimo pezzo di terra a sud del comune di Parma, sulla direttrice della pedemontana e dell’omonimo torrente, fiancheggiato da opifici di formaggio parmigiano, prosciuttifici da cui esce il dolce di Parma, e da splendidi vigneti che fra qualche giorno saccheggeranno le tavolozze dei più raffinati pittori.
Parto da qui perché nelle limpide sere di agosto, essendo a debita distanza dalla città, 13 Km, ed essendo terra di confine, fortunatamente, vi si è prestata meno attenzione e la scarsa illuminazione mi permette di essere avvolto da un cielo stellato, di osservare diverse costellazioni, ammirare l’Appennino disseminato qua e la dalle luci di affascinanti e romantici paeselli che mi ricordano il presepe della chiesa di Arola allestito con maestria dal vecchio parroco e con un po’ di fortuna attraversare tutta la bassa pianura padana per postare l’occhio sul monte Balbo, prima propaggine delle Alpi veronesi.
Dire che sono qui circondato da attrazioni che richiederebbero un immensità di tempo per essere viste, vissute e capite non è dire una sciocchezza, basta guardare sul nostro sito alla voce cosa fare per rendersi conto in quale forziere mi trovo, ricco di arte, di storia, enogastronomia, musica, natura, vallate che mi presentano persino scorci di mare, la Liguria è a un tiro di schioppo, ci unisce il crinale, fa parte di noi di quell’ipotizzata e mai realizzata regione che doveva chiamarsi Lunezia.
Ma qui dicono che il turismo non tira, che in estate le stanze degli alberghi rimangono vuote anche con offerte a 50% di sconto, che mancano le attrazioni, che non c’è vita, quando in realtà sono persino troppe le feste, certo non può essere da noi l’estate dei grandi numeri della riviera romagnola, ma un estate di turismo sostenibile sicuramente si, ne abbiamo tutte le condizioni e caratteristiche.
Ma allora cosa è che non funziona? Qui dobbiamo sentire l’esperto di MKT territoriale, l’uomo che esente da condizionamenti studia, analizza, indica le potenzialità.
Da una recente consultazione con uomini di indiscusso valore in materia, analizzate le caratteristiche di alcuni segmenti turistici emergono le potenzialità di una città apprezzata per le sue caratteristiche musicali ed artistiche e non di meno per lo stile di vita, ottimo anche il territorio con il circuito dei castelli e soprattutto l’enogastronomia e le manifestazioni che vi girano attorno, ma che necessitano di una ulteriore riqualificazione.
Manca una predisposizione all’attenzione dell’accoglienza e della comunicazione, poi come mi dicono i miei amici il gioco può iniziare.
Mario Schianchi

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