Sabato 03 Novembre 2012
Quella che proponiamo oggi è un uscita per gli amanti della natura, in auto raggiungiamo Riana di Monchio delle corti, suggestivo borgo animato da 25 abitanti posto a 1030 msl. Siamo in val Bratica, una delle valli più recondite e selvagge; da qui è possibile affrontare la salita per la cima del monte Navet, 1655msl, un balcone naturale che offre la possibilità di vedere l’aquila reale esempio forse unico nel nostro Appennino. Lasciando Riana e ripassando dal capoluogo è possibile raggiungere più a sud Rigoso e il suo Lago Verde situato nella Val Cedra, un lago di origine tettonico-glaciale. Il lago è incassato tra il Monte del Lago, il Monte Torricella ed il Monte Bragalata. Presenta sponde alterate dall’uso a scopi idroelettrici al quale è destinato. Attorno al Lago Verde è interessante la presenza di esemplari di Abete bianco, ormai sempre più raro. La quasi scomparsa di questa specie è da mettere in rapporto, oltre che con mutamenti climatici, anche con l’intervento selettivo umano e con altre caratteristiche proprie delle specie di conifere. Nella zona spuntano spontanei Tassi e rari esemplari di Rododendro tipico delle alte vallate alpine. Nella stagione estiva nel lago spunta il trifoglio d’acqua. Un paesaggio avvolgente; il fascino delle praterie, elevazioni rocciose e la seduzione del bosco, tappa del CAI sul sentiero Prato Spilla Lago Ballano. Siamo nei pressi del Passo Lagastrello, presso il passo sorgeva l'Ospedale dei Linari, sorto in epoca medievale e retto dall'Ordine dei Cavalieri d'Altopascio; ne resta qualche traccia nel versante toscano. Anticamente il valico era utilizzato per i commerci e i pellegrinaggi verso Roma e Lucca. La montagna che sovrasta il passo si chiama Monte Malpasso, forse dal latino Malus Passus, ad indicare un accesso difficile al valico attraversato in epoca romana dalla strada delle cento miglia, di cui abbiamo già avuto modo di parlare, che collegava Parma a Luni e si presume passasse dal nostro agriturismo. Grande fu l'importanza di tale strada anche in epoca longobarda essendo per decenni l'unica via sicura tra la pianura padana e la Toscana. Al rientro si consiglia la strada della Valcieca: Rigoso, Aneta, Valcieca, Nirone, Vairo, possedimento della famiglia Basetti; oggi esiste ancora la casa nobile in cui si dice soggiornò il Giuseppe Garibaldi, di proprietà della famiglia Sala imparentata con una erede.